I ragazzi di prima media hanno iniziato il loro lungo percorso sui generi letterari partendo dal genere più semplice, più conosciuto e sopprattutto più amato: la favola.
Dopo averne lette diverse e averne individuato le caratteristiche comuni, si sono impegnati nella stesura di una favola inventata da loro. Eccone un esempio.
Prof.sa Ortolani
La puzzola e il gatto antipatico
C’ erano una volta un gatto ruffiano, vanitoso molto antipatico e una puzzola umile e sensibile.
Il gatto era stupendo, veramente favoloso: aveva occhi azzurri come zaffiri e il manto candido come la neve fresca di montagna. La puzzola invece era per sua sfortuna molto brutta, con tutto il pelo arruffato e le zampe esili come stecchini. Il felino sapeva bene di essere bello e per questo disprezzava la puzzola, che era oggettivamente inguardabile!
Il padrone coccolava sempre il gatto, più ruffiano che mai, mentre teneva alla larga la puzzola, soprattutto a causa del suo odore terrificante.
La povera bestiola era sempre triste e di cattivo umore perchè si sentiva inutile e poco amata.
Un giorno il gatto approfittò del fatto che ci fossero tutti gli animali del bosco per prendere in giro la puzzola:
- Guardate,amici, quell’ essere chiamato puzzola: è bruttissima! Come fa, mi chiedo, ad uscire dalla tua tana? Noi non ti vogliamo, non sei capace di far niente! Ritorna nel tuo rifugio e sparisci! –
La puzzola ci rimase malissimo! Non riuscì a smettere di piangere! Ma questa volta capì che non doveva darla vinta al gatto, ma che doveva reagire e perciò spruzzò con tutte le sue forze il suo forte odore che fece svenire il gatto proprio nel mezzo del suo spettacolino.
Questa favola mostra che è sbagliato prendere sotto gamba una persona e approfittare delle sue debolezze perché, quando meno te lo aspetti, anche lei può sfoderare la sua arma vincente!
Un allievo di 1A
1 commento:
Bello Bello Bello !! <3
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