sabato 14 novembre 2009

La grande scelta







Durante il percorso di “orientamento” sono stati invitati nelle classi terze alcuni studenti della scuola superiore, che hanno illustrato le caratteristiche del loro indirizzo di studi. Si è creata un’atmosfera non solo costruttiva ma anche vivace e diretta: i ragazzi si sono vicendevolmente osservati e hanno ragionato insieme non trascurando aspetti pratici e personali.
E’ seguito poi un momento metacognitivo, sempre utile per evitare che quanto appreso sfugga via. Vi propongo allora alcune delle riflessioni di terza C e rilancio una domanda: e voi, ragazzi delle superiori, come avete vissuto questo incontro?   

Prof. sa Sala

Commento di una allieva di 3C
Durante questa settimana abbiamo avuto modo di capire più approfonditamente come si lavora nei diversi licei, grazie ad un incontro con dei ragazzi di  5^ superiore di tre diversi indirizzi: Liceo Classico,  Liceo Scientifico e  Igea.
Le ragazze del Liceo Classico hanno parlato di greco, latino e spagnolo ma anche di matematica e storia.
Ci hanno detto che si studia molto e che è impegnativo quindi se si vuole scegliere questo indirizzo bisogna avere voglia di applicarsi. Inoltre ho scoperto che, per ottenere dei buoni risultati, bisogna studiare in media quattro ore ogni giorno.
I ragazzi del Liceo Scientifico hanno raccontato di matematica, che diventa più astratta, e di scienze con gli esperimenti che si fanno in laboratorio. Se si vuole optare per questo indirizzo bisogna avere attitudini verso le materie scientifiche.
I ragazzi dell’Igea affrontano prevalentemente materie di economia politica, di diritto e matematica finanziaria di cui ci hanno raccontato schematicamente.
Da questo confronto con i ragazzi delle scuole superiori ho compreso che le mie attitudini e i miei interessi mi avvicinano al Liceo Classico. Infatti sono attratta dalle materie umanistiche che mi aiutano a riflettere sulla derivazione e sul significato delle parole con cui mi esprimo quotidianamente.
Adoro inoltre leggere qualsiasi genere letterario, imparando così nuovi vocaboli e stili  di scrittura con i quali poter poi arricchire i miei scritti.
Un’altra ragione per la quale mi sento attratta dalle materie umanistiche è che lo studio delle stesse mi permette di fare introspezioni attraverso le quali posso scoprire, conoscere e comprendere me stessa.

Commento di un allievo di 3C
La scuola ha organizzato, per noi ragazzi di 3° media, un incontro con degli alunni degli istituti superiori presenti in Collegio. Sono venuti in classe i ragazzi di 5° Superiore, due per ogni istituto (Classico, Scientifico e IGEA), si sono seduti alla cattedra e hanno iniziato a parlare dei loro rispettivi studi.
Osservandoli mi sono reso conto che adesso mi sento grande quando mi muovo nel corridoio delle Medie, ma che l’anno prossimo sarò il più piccolo. E questo mi preoccupa un pochino. Poi alcuni di loro mi hanno colpito per la facilità nell’esporre e per la serenità con cui si sono rivolti a un vero e proprio “pubblico”.
Io sono orientato a scegliere il Liceo Scientifico e questo incontro mi ha dato più certezze. Sentendo parlare i ragazzi delle nuove materie mi è venuta voglia di studiarle e approfondirle. Inoltre non li ho visti né terrorizzati né ossessionati dall’impegno scolastico e questo dimostra, credo, che organizzandosi si può raggiungere qualsiasi obiettivo.
I ragazzi ci hanno anche tranquillizzato perché hanno affermato che la scelta dell’indirizzo può non essere definitiva. Ad esempio un loro compagno dallo Scientifico è passato all’IGEA per poi concludere il suo viaggio all’Alberghiero.
Confrontandoci, è stato molto interessante capire come anche loro siano nella nostra situazione, quella della “scelta”: si trovano infatti davanti al bivio dell’opzione universitaria, momento per certi aspetti anche più importante del nostro.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che questo incontro sia servito a molto. A me personalmente ha fatto capire ciò che voglio realmente fare. Un'alunna di 3^C

Anonimo ha detto...

Questo incontro mi è stato utilissimo, grazie infinite ai ragazzi di quinta superiore. Un alunno di 3^C