lunedì 16 novembre 2009

Il crocefisso in classe

Lettera a Gesù in Croce
Oh Signore!!!
Sei morto sulla croce e anche dalla tua croce non hai pace.
Hai cercato di renderci migliori, di amarci senza condizioni e già nei pochi giorni della tua vita, sei stato giudicato “sovversivo”.
I cristiani si sono riconosciuti in te, hanno affidato alla tua Passione la loro salvezza e la Tua presenza, nei nostri luoghi di vita, è diventata il simbolo del cammino doloroso che dobbiamo compiere per raggiungere la salvezza eterna.

Da quella croce, dalla stessa dalla quale hai urlato con amore nei nostri confronti “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”, hai accettato in silenzio il tuo compito.
La condanna a morte, ma non solo, la tortura, la derisione, l’incoronazione di spine.
Chi sa amare di un amore vero e assoluto, tace, e per amore, muore.
E’ così che la Croce, simbolo della religione che ci accomuna, è entrata nelle case, nelle scuole, negli uffici negli ospedali.
Da quella croce hai lasciato questo mondo, consegnandolo agli uomini, e ora cosa ci rimane?
Un vangelo che poco conosciamo, un sudario e una Croce contrastati
Quante scempiaggini, idiozie, guerre, cattiverie ci saremmo evitati se solo ci fossimo soffermati ad ascoltare con il cuore e con profonda meditazione la Tua Parola.
Tu hai creduto in noi e forse questo è stato un atto di ingenuità, tant’è che oggi, gli uomini, hanno deciso di eliminare quel simbolo per evitare che altri uomini possano sentirsi offesi, ingiuriati e violati dal tuo amore.
La cosa più sorprendente è “come” il simbolo di redenzione è stato eliminato, fatto sparire, con una semplice sentenza, da parte di un giudice che ne vede l’esposizione come un “ostacolo alla libertà religiosa”.
Sicuramente non può sentirsi offeso il cristiano che vi riconosce lo straordinario messaggio d’amore, non può sentirsi offeso il credente che ne riconosce il valore universale di chi spalanca le braccia a tutti perché nessuno si senta escluso, non può sentirsi offeso il credente di un’altra religione che anzi, può avvertire la minaccia da una sentenza che domani potrà colpire persone di altro credo.
La storia si ripete, allora, Ponzio Pilato, oggi, un giudice di Strasburgo, lavandosene le mani, hanno decretato la tua scomparsa, in Giudea da vivo, a Strasburgo da morto, in entrambi i casi l’uomo ti ha inflitto ferite letali.
Io lo so che continuerai a proteggere i nostri bambini, i malati e tutta l’umanità perché non è sufficiente eliminare il tuo simbolo per cancellare e farti rinnegare il tuo amore per gli uomini.
Tu non eri un uomo qualunque, ma uno super, che non ha avuto bisogno di curatori di immagini per mantenere viva la tua traccia nei cuori dell’umanità per più di 2000 anni.
Non dimenticarti però che noi siamo fatti “solo” a tua immagine e somiglianza e abbiamo ancora bisogno che ci indichi la Via.
Un sorriso Lucia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Prof condivido pienamente ,per chi non è cristiano il crocifisso non deve essere il simbolo di un altra religione ma il ritratto di un uomo molto buono che dovrebbe essere la guida di un po tutti anche di chi non ci crede e nessuno deve credere di avere il diritto di toglierlo dai luoghi pubblici
sperando che questa cosa non proceda
un alunno di terza

Anonimo ha detto...

Cara Prof,
stavolta mi devo dire d'accordo con lei perchè non è giusto che per accogliere lo straniero noi abbiamo bisogno di dimostarci contrari alla nostra cultura cristiana o occultarla solo per fare un piacere a chi non vuole credere.
Dopotutto se non ti piace la mia cultura non ti piace neanche il mio paese e allora perchè venirci?
Sarebbe bello se si accorgessero del loro sbaglio, decidessero di fare dietrofront e dicessero a chi non ci crede di essere liberi di non crederci senza danneggiarci.
Cara prof,Caro Gesù, io sto dalla vostra parte,

ALUNNA DI 3° A