mercoledì 11 novembre 2009

A proposito di Facebook


Vorrei tentare di dare alcune indicazioni a genitori e alunni, a proposito dell’uso di questo social network.
Sentendone parlare in modo decisamente contrastante (malissimo da chi non lo usa, benissimo da chi lo usa!), ho deciso di scoprire, data la mia curiosità, se esiste una verità in mezzo a questi due schieramenti e quindi ho aperto la pagina e mi sono iscritta.
Premetto che considero FB uno strumento di comunicazione e proprio perché “strumento” non può avere insiti attributi quali buono o cattivo, ma può solo subire la caratterizzazione determinata da chi lo usa.
Esattamente come un martello che, usato per piantare chiodi su una parete da decorare con una composizione di quadri, diventa strumento costruttivo, se invece lo si usa per distruggere in modo inconsulto qualche oggetto, ecco che lo stesso strumento assume una connotazione distruttiva.
Precisato questo, i primi giorni ho cercato di capirne il funzionamento e le potenzialità, quindi ho tentato di dare una precisa finalità ai miei interventi.
Sul proprio profilo si può scrivere, pubblicare foto, filmati, link ecc. e di conseguenza è importante sapere ciò che si vuole far passare di sé.
Ho cercato “amici virtuali” tra i miei reali amici, è buffo chiedere l’amicizia a chi ti è già amico nella vita di tutti i giorni, ma FB funziona così e decisamente questo è un aspetto positivo in quanto nulla accade se non vuoi che accada.
Troppo lungo sarebbe spiegare come e quante persone compaiono oggi sulla mia lista, molto meglio dire che dopo un anno ho circa 110 amici virtuali (pochissimi rispetto ai migliaia che collezionano i ragazzi), tra questi ci sono anche molte persone che non conosco direttamente, con le quali ho rapporti epistolari, tra questi figurano medici, giornalisti, scrittori, ma anche casalinghe, ragazzi, mamme che, leggendo ciò che scrivo sentono di condividere le loro esperienze con me.
Donne che hanno in comune con me l’incontro ravvicinato con una terribile malattia, il cancro, che ha cambiato la mia vita ed ecco trovata la finalità dei miei interventi.
Quando mi sono ammalata ho affrontato un periodo molto difficile dal quale sono uscita senza troppe ammaccature anche grazie all’aiuto prezioso che hanno saputo darmi le persone che mi sono state vicine, attraverso FB riesco a dare ad altri la serenità, la voglia di vivere, la gioia e la forza di combattere che la malattia mi ha lasciato.
Ho avuto anche la fortuna di incontrare un gruppo di ragazzi leucemici con i quali sono in costante contatto, che attraverso FB comunicano con il mondo, dalle loro stanze sterili, ragazzi fantastici che sanno scrivere e condividere con gli altri le loro esperienze dolorose in modo equilibrato e obiettivo.
Ogni tanto la tastiera lascia il posto al telefono attraverso il quale si può comunicare in modo più personale e se qualcuno ha bisogno di me io ci sono.
Facebook non è il diavolo, noi adulti, genitori ed insegnanti non dobbiamo vietare tout court, dobbiamo invece attrezzare i ragazzi fornendo loro gli strumenti culturali appropriati, in modo che siano in grado di riconoscere ciò che è bene da ciò che è male, perché ragazzi, questo lo dovete sapere, c’è anche chi si approfitta della vostra giovane età per carpirvi notizie che non dovreste dare.
Quindi ai genitori dico che come sempre dovete “vigilare” sui vostri figli, ma non demonizzate ciò che loro amano, cercate anche voi di conoscere, forse potrete trovare uno spazio in più per  conoscere e sperimentare la comunicazione dei vostri figli.
Ai miei ragazzi delle medie (pardon! della secondaria di primo grado) dico di tenere gli occhi e le orecchie sempre ben aperti e….di .cercare soprattutto il contatto reale con i vostri coetanei.
Come finisco sempre i miei interventi su FB
Un sorriso

Prof.sa Rusconi   


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra un intervento quantomai appropriato ed equlibrato; mi permetto di aggiungere che ormai i nostri ragazzi hanno un'età tale da poter essere messi al corrente delle possibili insidie che si legano all'utilizzo non solo di FB ma di internet in generale in modo anche abbastanza diretto e nitido: quindi è proprio tramite il sapere che si può evitare ogni pericolo.

Inoltre: mai accettare amicizia da chi non si conosce anche nella realtà, e mai per nessun motivo pubblicare foto anche solo vagamente "fuori dagli schemi", anche perchè è noto che scavalcare i blocchi della piattaforma di facebook è un'operazione elementare.

Infine, se gli stessi genitori utilizzassero gli strumenti che usano i figli certamente molti incubi oscuri si dissolverebbero con facilità

In ogni caso, grazie

Anonimo ha detto...

bel testo e molto intelligente prof, ha fatto bene a spiegare a tutti che cos' é realmente facebook

Anonimo ha detto...

Testo mirato e intelligente, complimenti prof.

irene ha detto...

E' passato un po' di tempo da quando ha scritto della sua esperienza su fb, la leggo solo ora e non posso fare a meno di complimentarmi con lei per non aver demonizzato uno strumento che non conosceva e per averlo invece voluto conoscere, prima di parlarne.
Come genitore a volte sono spaventata dai potenziali pericoli della social network, ma ne riconosco anche le positive opportunità che con un uso saggio e responsabile possono giungere ai ragazzi.
Indicherò il link del suo intervento quando mi capiterà di discutere con qualcuno su questo argomento.
Grazie mille, e con l'occasione, infiniti auguri a lei e a tutti i lettori