giovedì 26 novembre 2009

Giochiamo con i testi


Ecco alcuni lavori di prima C che mostrano quanto possa essere divertente giocare con i testi letterari (in questo caso una favola classica), come propone anche la prof. sa Ortolani.
Da un comune inizio ognuno costruisce il suo personale sviluppo, scoprendo così che a volte i risvolti di una situazione possono essere diversi e imprevedibili. 
E la vostra favola quale sarebbe?

Prof.sa Sala

La  volpe e il  serpente
Una volpe, vedendo un serpente coricato, fu presa dall’invidia per la sua lunghezza. Voleva a tutti costi diventare lunga come lui. Essendo priva di amici che potessero aiutarla nell’intento, decise di escogitare un piano per allungarsi.  

Fu così che passò intere giornate appesa con la coda attorcigliata ad un ramo, a testa in giù, mentre reggeva con gli aguzzi denti una preda che facesse da contrappeso. La fatica era molta, sentiva tutti i muscoli stirarsi sotto l’enorme peso che sopportava. Nonostante ciò i risultati non arrivarono.
Decise allora di abbandonare l’impresa, ma dopo qualche giorno incontrò un leone che stava cacciando una gazzella. Rimase affascinata da tanta forza e potenza, quindi si avvicinò per vedere da vicino la forza maestosa del leone.

La volpe, piena di rabbia e ancor più rossa dall’invidia, pensò di uccidere il re della savana, ma questo notando lo sguardo della volpe capì le sue intenzioni. 
Così quando la furbastra cercò di sorprenderlo alle spalle, il re della foresta, in men che non si dica, la sbranò.  
Questa favola insegna che sarebbe meglio lasciare da parte l’invidia e coltivare i propri talenti.

Un allievo di 1C

La volpe e il serpente
Un giorno una volpe vide un serpente coricato, e cominciò ad invidiarlo perché era lungo, letale e si poteva aggrovigliare sugli alberi.

La volpe gli chiese, dopo aver sentito quello stupendo animale lamentarsi,   quale pensiero lo attanagliasse. Il serpente le rispose: "Sono stanco di strisciare come un vermicello insulso, io voglio correre come te! Tu cacci, corri e ti diverti… e io qui a inseguire con monotonia qualche topo e  a aggrovigliarmi fra i rami".
La volpe colta da un'idea geniale disse : "Ecco è qui che ti volevo, tu mi insegni ad arrampicarmi e io ti insegno a correre".     Il serpente dopo averci riflettuto un po' su, accettò.
Questa volpe, non tanto furba come si potrebbe ipotizzare, decise di raggirare il serpente.

Il rettile buono e gentile insegnò alla volpe a salire sui rami ma questa, egoista e invidiosa lo portò al ciglio di una strada e disse: " Vedi questa strada? Tu devi attraversarla velocemente mentre io ti guardo da quell' albero, poi ti darò le mie indicazioni per migliorarti".

La volpe si diresse verso l' albero sogghignando all’idea che il serpente sarebbe rimasto schiacciato da una macchina.
Il serpente sentito il frastuono di una macchina che passava in velocità si intimorì,  guardò la volpe appostata su un ramo molto alto che all' improvviso cadde malamente e morì.

La serpe vedendo il suo falso amico morto e la strada attraversata da quelle macchine sfreccianti rinunciò all' entusiasmante esperienza di correre,  risparmiandosi così di venire schiacciata.
Un allievo di 1C

2 commenti:

Anonimo ha detto...

cariini questi temi!! per essere dei di soli undici anni scirvono bene!! complimenti agli autori!!

Anonimo ha detto...

e molto bello sarà fichissimo chi l'ha scritto