martedì 26 marzo 2013

HAPPY EASTER

From the Veicolare Prima Media Students!
Here are some example of the collage Easter Eggs the students have created to celebrate Easter. They are currently hanging in the Media corridor, reminding everyone of the festival ahead of us this weekend!
Prof. Doherty.
 


 


 
 
 
 
 
 
 

lunedì 25 marzo 2013


 
 
 Fiaba composta dai ragazzi di I C in scrittura collaborativa
Prof. Maria Sala
 
ROSALINA E L'INCANTESIMO

 

 
T
anto tempo fa c'era un paesino governato dalla magia abitato da perfide streghe e da principi e principesse incantevoli. Il paesino in sé era molto strano; il cielo cambiava colore a seconda dei sentimenti di Rosalinda, una ragazza speciale figlia di un re. Lei era dolce e sensibile non molto timida e sicura di sé.

Aveva gli occhi azzurri come il cielo quando si sentiva felice,capelli biondi come le spine di grano e pelle rosata come fiocchi di zucchero filato. La perfida strega Minerva era molto gelosa della magnifica Rosalinda, tanto che, teneva sempre con sé una sfera magica e, con questa, controllava ogni passo della magnifica fanciulla. Quando questo strano oggetto incominciava ad irraggiarsi, significava che qualcuno stava frequentando Rosalinda e la strega lanciava terribili incantesimi a chiunque volesse la stupenda giovinetta in sposa.

Minerva era inoltre molto brutta, gli occhi neri rispecchiavano la sua malvagità, la faccia era coperta di segni simili a brufoli e appena apriva la sua bocca usciva un gas verdognolo capace di impietrire chiunque!

Rosalinda abitava in un ingente castello, illuminato dalla sua dolcezza e bellezza. Questa struttura era circondata da un arcobaleno di fiori. Ogni volta che la ragazza apriva le finestre o guardava il paesaggio che la circondava, si sentiva allegra e fortunata di possedere le cose che lei amava di più.
 

Un giorno, davanti al castello di Rosalinda, arrivò un principe insieme a un suo suddito per chiedere la fanciulla in sposa. Minerva stava tranquillamente sistemando la sua casetta abbandonata, quando ad un tratto vide una luce abbagliante proveniente dalla sua sfera magica che teneva sempre con sé... Rosalinda stava frequentando un principe!!! Minerva prese il suo libro di magie e mandò un incantesimo capace di trasformare la fanciulla in un animale brutto, viscido e puzzolente, mai visto in tutto il regno!!!

E purtroppo funzionò!!!

Quest'orribile creatura aveva una pelle squamosa ricoperta da una viscida bavetta trasparente che puzzava di broccoli... ancora peggio degli odori di Minerva!!!


Il cielo ad un tratto diventò grigio e si scatenò un temporale. Gocce di acqua cadevano dal cielo come le cascate che scorrono tra le montagne.

Rosalinda si sentiva uno straccio e niente poteva tirarla su. Pensò che fosse una semplice influenza ma quando si vide allo specchio capì di essere stata vittima di una totale metamorfosi.

Il principe, molto disgustato, scappò a gambe levate e così la povera principessa si disperò e pensò che non poteva più diventare la bella ragazza che era prima.

Ogni volta che Rosalinda usciva, le persone tenevano almeno 10 metri di distanza spaventati da queste sembianze irriconoscibili.

Chi aveva dei negozi chiudeva le saracinesche, le madri coprivano gli occhi ai loro figli, i militari si rinchiudevano nei bunker e i ricchi mettevano guardie davanti alle loro case.

Lei reagiva con grandi pianti e singhiozzi: si sentiva profondamente sola.

Un giorno arrivò un ragazzo tutto sporco e povero, solo e abbandonato, senza neanche un soldo. La triste "bestia"lo vide e si nascose dietro una grande e maestosa quercia dal timore di essere per l'ennesima volta rifiutata. Ma il ragazzo, sentendo degli strani rumori in quella direzione, si avvicinò all'albero lentamente con circospezione e appena la vide si spaventò.

Poi , però,la guardò negli occhi e capì che dentro era buona e dolce. Era anche molto graziosa, lo dimostrava il modo in cui muoveva le mani e in cui camminava: era grossissima, è vero, ma aveva la delicatezza di una farfalla.

Le disse: "Cosa sei tu?" La principessa dalla malinconia non rispose.

Il ragazzino stette lì a farle compagnia per tutto il pomeriggio, si affezionò molto a questo stranissimo animale e così lo portò a casa sua. Egli viveva in una casetta in mezzo ad un ampio bosco ricco di salici, betulle, grandi e maestose querce... l'area dove abitava era inoltre molto tranquilla, non si sentiva né il ronzio di api o mosche, né l' ululato di lupi e né miagolii... l'unico rumore che si udiva era il fruscio delle foglie e del vento.

A mezzanotte il ragazzo diede un bacio al nuovo amico e subito dopo si scatenò una grande confusione nel suo piccolo rifugio. Il viscido e puzzolente animale stava cambiando. In testa le iniziarono a crescere fili dorati, i suoi occhi diventarono azzurri e la pelle color rosea... era ritornata la bella fanciulla di prima!!! Il ragazzino si innamorò perdutamente di lei e si mise a ballare con la fanciulla per tutta la notte..

La mattina successiva, il ragazzino non era più un bambino, ma era un principe affascinante e piacevole, dagli occhi verdi come un prato fiorito in primavera e capelli biondi che, rispecchiati al sole sembravano d'oro, e come d'incanto, i vestiti tutti sporchi e rovinati erano scomparsi, il principe stava indossando un bellissimo vestito bianco alternato con l'azzurro... era incantevole!!! Minerva, sempre più invidiosa di Rosalinda, era scomparsa. Di lei era rimasto solo la sfera magica e il gas verdognolo che impietriva le persone del piccolo paesino.

Da Matilde Parravicini, Lorenzo Turiano e Pietro Fatai 1°C

domenica 17 marzo 2013

Fiaba composta dai ragazzi di I C in scrittura collaborativa
Prof. Maria Sala




LA FORESTA DI CEMENTO

 
C'era tanto tempo fa una foresta di cemento: era un ambiente cupo, tutto era fermo ad eccezione del vento che per non annoiarsi se ne andava a spasso fra pini, betulle, cespugli di bacche e di more; non c' era neanche una foglia che si muoveva, i salici piangenti non avevano lunghe corde verdi ed ondeggianti, ma solo muri grigi e spenti. C' era anche una cascata ferma simile alla corteccia di un pino. Tutto era stato causato dal Mago Grigio. Quest' ultimo non era il classico mago gentile bensì lo stregone più crudele e perfido di sempre. La sua avidità si capiva da come si muoveva, perché ad ogni passo ghignava ma, soprattutto, dalla sua voce spaventosamente spaventosa e la pennellata finale era il suo vecchio e rozzo mantello; ovviamente grigio. Proprio lui cementificò, oltre alla foresta, un villaggio chiamato Avira che, con l'avvento del duro e freddo materiale grigio, cambiò completamente. L' erba diventò un mare di rigidi steli, gli alberi si pietrificarono e i frutti divennero immangiabili.  Al crudele Mago venne l' idea di mettere alla prova, con un percorso ad ostacoli tortuoso e pieno di insidie, tutti coloro che avrebbero provato a liberare la foresta dall' oppressione del cemento. All' interno di Avira vi era un magnifico e immenso castello dove risiedevano un principe e una principessa un po’ diversi dal normale. La Principessa Azzurra invece di essere la solita ragazza posata, delicata, gentile con tutte le persone, era tutta "all' incontrario": ad esempio non c' era giorno che non andasse a caccia insieme alle guardie e pensate, che accoppava più animali di quanti loro ne uccidevano. Invece, il Principe Aggraziato non era il solito principe valoroso, con una chioma d' oro, con il cuore puro da ogni peccato era tutt' altro: era una donnicciola, l' unica cosa a cui pensava erano le unghie e la sua vita era noiosamente tranquilla, per lui la più grande sciagura era quella di uno sbeccamento dell' unghia; adorava curare l' estetica e non era per niente un avventuriero.  Azzurra voleva salvare il villaggio, ma il popolo, anche conoscendo le grandi potenzialità della fanciulla, non era d'accordo: pensava che una principessa non sarebbe mai riuscita a sconfiggere il Mago e sarebbe morta nella foresta. La Principessa, che di certo non si sarebbe mai arresa, decise che sarebbe partita di nascosto il giorno seguente insieme al suo amato Principe Aggraziato. Dovete sapere, miei cari lettori, che ci dovette litigare per farlo venire con lei infatti, secondo voi, il Principe Aggraziato avrebbe preferito restare in castello o andare nella foresta di cemento? Comunque lo convinse a andare. La ragazza, sapendo che il viaggio verso la foresta sarebbe stato lungo, si svegliò all’alba e partì. La passeggiata si presentò più lunga del previsto perché Aggraziato restava sempre indietro per soffermarsi ad ammirare il suo bel volto. Dopo lunghe ore di camminata, i due arrivarono davanti ad una foresta che sembrava normalissima ma... appena Azzurra mise un piede al suo interno, di colpo essa diventò tutta di cemento; eh sì ... era proprio lei: la Foresta di Cemento! Mentre i due si guardavano intorno, da un enorme quercia, comparve il Mago Grigio che, ghignando, disse: " E voi sareste i due poveri illusi che hanno intenzione di fermarmi?" La principessa, con voce decisa, rispose: " Sì e sappi che questa volta sarai tu a perdere." Il Mago ribattè: "Va bene; allora dovrete affrontare una prova: dovrete trovare uno specchio d'oro e riportarmelo senza esporlo alla luce del sole perché altrimenti esso si scioglierà; se non ce la farete vi aggiungerete alla mia collezione di statuette di cemento. Ah, non sapevano proprio più chi mandare se hanno scelto il principe e la principessa di Avira. " esclamò il Mago sbellicandosi dalle risate. I due si voltarono e fecero finta di non sentire. Azzurra pensò che fosse una prova facilissima ma gira e rigira, la foresta sembrava infinita perchè, essendo tutta grigia, spenta e senza significato, non potevano capire se erano già passati per un certo posto quindi lo specchio non si trovava fin quando... Aggraziato esclamò : " Lo sento; è il profumo di uno specchio; è lo stesso odore degli specchi del castello", al che Azzurra chiese stupita: " Sei sicuro? E poi come fai a ricordarti il suo profumo?" Aggraziato rispose seccato :"Sai, ci sto davanti dodici ore al giorno al minimo." Aggraziato aveva ragione perché a non pochi metri da dove essi si trovavano c'era lo specchio:" Visto te l'avevo detto!" disse Aggraziato trionfante. " Grazie, non c'è l'avrei mai fatta senza il tuo aiuto." rispose Azzurra "Però adesso dobbiamo portarlo dal Mago." ma quando Azzurra prese in mano lo specchio dorato, sentì una sensazione stranissima: tutto il corpo di colpo ricevette come una fiammata di calore ed ella ricordò le parole del Mago : '" Non esponetelo alla luce del sole altrimenti esso si scioglierà." allora buttò a terra lo specchio per paura che il calore che sentiva dentro se era un raggio solare che la colpiva. Aggraziato un po' scocciato disse : "Ascolta, siamo quasi arrivati alla fine di questa oppressione e mi vuoi dire che ti vuoi fermare proprio adesso? ". " No, hai ragione. " e con molto coraggio Azzurra prese in mano lo specchio. Poi si incamminarono. La principessa, saggiamente, decise di strisciare in modo da coprire lo specchio dai raggi solari. Anche se la strada fu lunga e faticosa riuscirono ad arrivare davanti al Mago; Aggraziato ,senza neanche farlo apposta, gli puntò lo specchio addosso e di colpo il Mago si polverizzò; sul suolo rimase solo il suo perfido mantello. La foresta fu un’ esplosione di colore che passò dallo spento grigio al giallo acceso delle foglie cadute, all'acceso blu del acqua, allo smorzato marrone delle cortecce... 


La natura si risvegliò improvvisamente dopo il lungo e cupo sonno. I cervi tornarono a colorare la natura con i loro salti e le splendide danze, gli scoiattoli ripresero a rosicchiare le gustose ghiande, i gufi di notte ricominciarono a cantare ed emettere il loro tipico verso, gli insetti si rimisero all'opera per impollinare i fiori e la cascata non sembrava più la corteccia di un pino ma era tornata a scorrere. Anche la vegetazione cambiò: nei prati si videro spuntare funghi rossi vermiglio ed a pouà, gli alberi iniziarono a produrre frutti commestibili e fiori meravigliosamente belli reincominciarono a profumare l' aria di fresche fragranze di pesco, ciliegia, rosa e melo.  Anche ad Avira tornò tutto normale apparentemente. In realtà si respirava nell' aria un sottile strato di tensione perché tutti credevano che, per salvare il villaggio e restituire a tutto vita e colori, i due sovrani si fossero sacrificati. La tensione sparì quando da lontano si videro spuntare le sagome della principessa e del principe con il sinistro mantello del Mago Grigio in mano. Dopo diversi giorni sul castello fu posto un grande striscione con scritto: "Davanti alle avversità mai fermarsi !". Il regno aveva imparato che si può uscire vittoriosi anche nelle situazioni più difficili e quelle che si credono impossibili; la speranza deve essere l' ultima a morire!

 
Un'alunna di pima A ci ha inviato questo articolo che pubblichiamo volentieri


La storia della carta

Nel III secolo a.C. la Cina inventò la carta e ciò rappresentò un grande passo avanti per la civiltà: i cinesi, infatti, potevano diffondere, attraverso la scrittura, la loro cultura e la religione. Questo determinò la potenza del popolo cinese nell’antichità. I primi supporti della scrittura furono il bambù e la seta, solo in un secondo momento si affermò l’utilizzo della carta. Fra il II e il X si diffuse il metodo di fabbricazione della carta in tutte le province dell’impero quindi anche in Asia. Per oltre un millennio, fino all’VIII secolo d.C. la carta restò in possesso dell’Estremo Oriente.


Le fabbriche di oggi usano ancora l’antico procedimento della fabbricazione dei fogli.: prelevamento, sgocciolamento, pressatura, essicazione, apprettatura e infine il controllo della superficie e confezione.  

Il 78% circa della quantità di giornale e cartone esportate dall’Italia è diretto verso l’’Europa occidentale:
Il 24% in Germania;
Il 23% in Francia.
Amelia

mercoledì 13 marzo 2013

Fiaba composta dai ragazzi di I C in scrittura collaborativa
Prof. Maria Sala




CIAMBELLINA E L'INCANTESIMO
Tanto, ma tanto tempo fa, esisteva un mondo magico, chiamato Dolcelandia: questo mondo era stato creato dall'immaginazione degli uomini per i loro bambini. Di sera i genitori si sedevano vicino al letto dei loro figli, guardavano fuori dalla finestra della cameretta e incominciavano a raccontare le storie di Dolcelandia. Dolcelandia era un mondo fatto tutto di dolci ed era abitato da creature magiche, che vivevano in pace dai più piccoli ai più grandi, dai più larghi ai più stretti e da quelli più alti a quelli più bassi, essi erano sempre felici e con un grande sorriso sul volto paffuto. Qui c'era sempre la primavera: il cielo era terso e azzurro, pieno di uccelli di varie specie che cinguettavano e cantavano; la natura era rigogliosa e gli animali correvano, saltavano felici per i boschi, le foreste e per i campi. Nel Regno viveva una principessa di nome Ciambellina, con il suo popolo chiamato Dolcelandiani. Era chiamata così perché adorava le ciambelle ripiene di marmellata di fragole e di albicocca, ricoperte di glassa di cioccolato; le mangiava dalla mattina alla sera. Ella aveva il viso tondo, gli occhi a mandorla color marrone, sempre sorrididenti; i capelli erano lunghi e castani con sfumature bionde; era di statura normale; era sempre disponibile e generosa con tutti e i suoi sudditi le volevano molto bene. Le piaceva giocare a nascondino perché così poteva nascondersi dietro a grossi cespugli profumati e osservare il suo meraviglioso mondo che si estendeva su un'immensa campagna. In questo Regno magico qualsiasi oggetto che si trovava si poteva mangiare. Il Castello in cui abitava Ciambellina era stato costruito con le lingue di leone colorate e frizzanti, orsetti gommosi e sul tetto c'erano fragolone vermiglio; si trovava in cima ad una collina fatta di zucchero candido come la neve, era al centro di un lago di aranciata. Alcuni alberi erano pieni di frutti e altri pieni di fiori profumati. Dietro alla collina c’erano delle montagne fatte di mashmallow con sopra le nevi perenni di panna montata. Ciambellina viaggiava in Dolcelandia accompagnata da Impastino, il suo cane preferito. Impastino era un cane magico che era in possesso di Ciambellina. Il cane, agli occhi delle altre persone, appariva come un cane qualsiasi ed uguale a tutti gli altri cani che esistevano nel Regno, mentre agli occhi di Ciambellina era diverso perché la principessa conosceva la sua magia: infatti Impastino poteva aiutare chi era in difficoltà; fra i due si era creato un legame molto importate. Impastino era un Chiuahua giocherellone che, come la sua padroncina, amava mangiare le ciambelle. Ciambellina stava volentieri con lui perché a tutti e due piaceva gareggiare: si sfidavano a chi mangiava più ciambelle, a chi correva più velocemente e a chi si buttava per primo nel lago di aranciata. Impastino era un cane speciale perché sapeva parlare, ma l 'unica persona che poteva sentirlo era Ciambellina; essi avevano un segreto: una ciambella magica! Ciambellina aveva ricevuto questo oggetto dalla Granduchessa,
sua nonna; lei era molto affezionata a questo regalo e solo Impastino conosceva il luogo in cui era nascosto. 
 Un bel giorno , la principessa Ciambellina andò a fare un giro in giardino  con il suo cagnolino Impastino, però la principessa non sapeva che la Streghina Schiacciatina (sua nemica) la stava osservando tramite il suo specchio.
La Streghina schiacciatina era brutta: aveva la pelle color giallo spento e gli occhi rossi. Infatti la Streghina schiacciatina era arrabbiata con Ciambellina perché lei era bella e  perché  la strega amava il principe  Chicco d'Uva, che a sua volta amava Ciambellina. Principe Chicco d'uva era  bello, forte, coraggioso, alto e audace, una persona perfetta insomma.
Allora, la strega furiosa e invidiosa della principessa decise di lanciare un incantesimo a Ciambellina: l'avrebbe resa brutta finché il principe non l' avesse baciata. Allora la povera Ciambellina si disperò.
La povera principessa era disperata perché sapeva che il principe non l'avrebbe mai baciata quando avrebbe guardato il suo terribile volto, ma non aveva altra  scelta, allora  con il suo cane Impastino e con la sua ciambella, si mise in marcia verso il bosco.
Il suo volto era verde pieno di enormi brufoli sporgenti e con un naso esageratamene gigantesco. 
Intanto, la strega guardava dallo specchio magico la principessa che camminava nel bosco e già in mente tante diavolerie.    
La principessina mentre camminava tranquillamente, vide due stradine tutte e due uguali ma si ricordò che aveva fatto tante passeggiate nel bosco e che ce n’ era sempre una sola, qui capì subito che c'era lo zampino della strega e infatti era così. Era completamente indecisa, erano i sentieri  perfettamente uguali però le venne in mente una volta che era andata nel bosco, e che aveva preso quello a sinistra, allora si riprese e andò sulla stradina a sinistra.
Stavolta Ciambellina riuscì e superò il tranello, ma altri dispetti la attendevano da parte della perfida strega.
Intanto che la principessa camminava, il bel principe fischiettava  e galoppava in groppa al suo fidato cavallo Zucchero; però il suo dolce fischiettare era stato interrotto da una malvagia risata che non proveniva dalla strega  ma da un fantasma fatto di sale che volteggiava nell'aria emettendo lunghi ululii.
Il principe andò a vedere, e c'era il fantasma che spaventava un abitante, il principe allora decise con astuzia e coraggio di  sguainare la spada e di uccidere il fantasma dispettoso salvando l'abitante, e ci riuscì.
Dopo ore e ore di cammino, la bella principessa arrivò al castello meringato del principe Chicco d'Uva; a quel punto la principessa non poté fare altro che andare immediatamente a bussare alla porta del principe.
La principessa bussò alla grande porta del castello, attese, e la porta si aprì....."Accidenti!" disse poco elegantemente il principe "Che faccia orrenda... ma chi sei tu?"la principessa  con un po' di timore rispose "Sono io la principessa Ciambellina" "WOW che cambiamento!" esclamò il principe "quella megera della Streghina Schiacciatina mi ha fatto un incantesimo" "Che cattiveria, e adesso come farai?" la principessa disse "Sono venuta per chiedere il tuo aiuto” e che cosa dovrei fare esattamente per aiutarti?" "Dovresti baciarmi ma con la mia brutta faccia non sono sicura che lo farai " "Non preoccuparti!" disse "pur di salvarti lo farei" esclamò "Perfetto! Allora partiamo che cosa stiamo aspettando andremo dalla strega con il mio cavallo Zucchero" "D'accordo! andiamo" Approvò la principessa.
Allora partirono tutti per andare dalla strega per sconfiggerla e poi liberare dalla maledizione la principessa.
All' arrivo, il principe e la principessa non avevano mai visto un castello così brutto in tutta la loro esistenza,tutto salato neanche un dolce.
Il principe bussò alla porta e si aprì da sola, la strega era già lì che li guardava con il suo sguardo malvagio,non si sentì una mosca quando all'improvviso la strega scagliò un incantesimo contro la principessa ma il principe eroicamente sguainò la spada d'argento e l'incantesimo rifletté sulla spada così che poi  poté ritornare dalla strega. 
L'incantesimo la colpì, a quel punto la strega non riuscì più a muovere le gambe ; il principe e la principessa saltarono per la gioia, ma la strega disse "tanto non ti bacerà mai con la brutta faccia che hai" e la principessa accordò con la strega, ma il principe guardò in fondo al cuore e le disse che non contava che faccia avesse ma che contava come era dentro, e a quel punto la baciò e la principessa tornò normale.
Però la strega, colta dall’ira, scagliò un incantesimo che l'avrebbe fatto sparire i due innamorati, ma il principe fece la stessa cosa che fece con il primo incantesimo e glielo rilanciò,  così la strega si dissolse.
URRA'!!!!! dissero tutti, la principessa era libera dalla maledizione, la strega  era sparita, allora tutti si riunirono per un  banchetto di festeggiamento: da quel momento in poi vissero tutti vissero felici e contenti.

 


 

 

 

lunedì 11 marzo 2013

settimana bianca

settimana bianca
Cliccate sull'immagine, quando si apre cliccate su slideshow e.........buona visione

domenica 10 marzo 2013



Ci sono giunte altre riflessioni sulla settimana bianca che pubblichiamo volentieri

Dalle prime

 

Durante la settimana bianca sono andata al mare con la mia famiglia. Faceva molto freddo,  ma nonostante quello abbiamo fatto delle fantastiche gite nei bellissimi paesini di campagna vicini. Mi sono divertita tanto, ma avrei preferito andare in settimana bianca come farò l’anno prossimo.

Sara

Per me la settimana
bianca é stata molto divertente bella e interessante. Stare tutti insieme
alunni e professori è sempre una significativa esperienza! Giocare alla sera
nel salone , sciare liberamente nel pomeriggio con i miei compagni e il Don,
fare nuove amicizie, insomma posso dire veramente una bella avventura da
ripetere.
Alessandro

Quest'anno non sono andato in settimana bianca perché è andato mio fratello maggiore. Nella nostra famiglia solo uno può andare e visto che per mio fratello era l'ultimo anno i miei genitori hanno mandato lui.
Con il resto della mia famiglia siamo andati in montagna per passare qualche giorno. Mi sono divertito ma mi sono mancati tanto i miei amici.
Non vedo l'ora di essere in terza media per essere tra loro in questa bellissima avventura.
Nicolò

La settimana bianca è stata un'esperienza indimenticabile, anche perché era la prima volta, per me.
Soprattutto nel pomeriggio, durante il tempo libero: si poteva andare a sciare ovunque, ma Don Romano raccomandava di non andare nell'altra valle, la Val di Lei.
Oltre a questo, anche i maestri erano simpatici e credo che tutti si siano stradivertiti.

Carlo

E’ stata un’esperienza sorprendentemente positiva: abbiamo fatto scuola in classe divertendoci, dando più spazio alla socializzazione e approfondendo la conoscenza con i compagni rimasti al Collegio. Io personalmente ho rafforzato il rapporto di amicizia con Gerry(Gerard).Le ore aggiuntive di ginnastica (ben 4 in una sola settimana!!)hanno alleggerito molto le ore passate a scuola.

Simone
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Dalle seconde
Per me la settimana bianca è stato un momento molto bello per stare insieme agli amici e per divertirsi. I momenti più belli erano la sera quando si facevano i giochi e si ballava!  Il momento più brutto? Quando ce ne siamo andati.
Gabriele
Durante la settimana in cui i miei compagni erano a sciare io sono andato al mare con mia sorella e i miei genitori. Non mi sono divertito tanto perché c’era brutto tempo infatti la maggior parte del tempo l’ho trascorso in casa ad annoiarmi. Avrei preferito andare in settimana bianca.
Luca
Durante la settimana bianca ero ammalato eccetto per gli ultimi 4 giorni che sono andato a sciare. Avrei preferito andare in settimane bianca insieme a tutti i miei compagni.
Carlo
La settimana bianca é un momento fantastico in cui tutti ci troviamo in un ambiente diverso dalla scuola e durante la quale ci conosciamo meglio. Una possibilitá ci é data dallo sci libero del pomeriggio dove stiamo anche con i ragazzi che non sono del nostro gruppo di sci del mattino.In quei sette giorni non esistono classi o etá. Oltre a questo é anche un divertimento unico e non me la perderei per nulla al mondo!


Eleonora
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Dalle terze
In questa settimana bianca mi sono divertita tantissimo!
Non ero in camera con le mie migliori amiche ma
con altre amiche;
pensavo che non stando con le mie migliori amiche
mi sarei annoiata, al contrario mi sono divertita molto,
abbiamo fatto un sacco di cose, parlato, giocato a carte,
ed infine abbiamo fatto la maschera.
Cristina
Io non sono andata in settimana bianca, ma ho frequentato la scuola insieme ad altri compagni
di terza media.
Mi ha molto colpito la visione del film "Il Discorso del Re" :in questo modo ho potuto osservare meglio ciò che é accaduto in Inghilterra prima della Seconda Guerra Mondiale. Quello che questa visione mi ha lasciato, é che la perseveranza e la costanza portano al raggiungimento dei propri obiettivi.
Durante la settimana ho anche apprezzato insieme agli altri ragazzi la loro compagnia e la condivisione di alcuni momenti che non erano prettamente legati allo studio, come questo film.
Giulia
Nella settimana che ho passato a scuola mentre alcuni dei miei amici erano in settimana bianca, sono riuscito a conoscere meglio i ragazzi e le ragazze della Terza A e Terza B con cui ho lavorato e giocato a scuola.
Questa esperienza e' stata positiva perche' ho anche migliorato dal punto di vista scolastico ad esempio partecipando al Larsa di Italiano.
 
Stefano


 
 

sabato 2 marzo 2013

Ecco alcune riflessioni dei ragazzi della 3^ sec.di I grado sulla settimana bianca e.........non


Cosa ha significato per me la settimana bianca?
6 giorni.
6 giorni e 6 notti da vivere con i miei compagni.
Compagni con cui sono cresciuta, con cui ho imparato, con cui ho riso e con cui ho condiviso tanti momenti, belli e brutti. Siamo una classe molto legata. Una classe che considero quasi la mia seconda famiglia.
Siamo la 3C.
Siamo ragazzi e ragazze diversi tra loro eppure molto uguali.
Siamo la 3C.
Litighiamo e siamo amici, ci aiutiamo quando qualcuno ne ha bisogno e siamo la spalla su cui piangere l'uno per l'altro.
Siamo la 3C.
Non avrei potuto chiedere classe migliore.
Quindi, 6 giorni. La nostra ultima gita insieme, gli ultimi momenti a Motta, gli ultimi momenti per conoscerci.
"L'anno prossimo non sarete più la 3C."
Già. Non avrò più l'occasione di una vacanza con loro, non vedrò più vestiti in giro per la camera appena tornata dalle piste, non vedrò più le mie migliori amiche cercare di stare sveglie fino a tardi per poi crollare ognuna sul suo letto. Non saremo più la classe che siamo.Per me la settimana bianca ha significato questo: far capire ai miei compagni quanto ci tenga a loro, quanto io sia grata ad ognuno di loro per tutto ciò che hanno fatto nei miei confronti, godermi l’ultima gita con la mia 3C. La settimana è passata in un soffio, è quasi volata mentre io guardavo impotente il tempo scivolarmi davanti agli occhi. Sono attimi che non torneranno più e sono attimi per cui sono infinitamente grata.

Arianna

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Io non scorderò mai le battute di Nicolò e le nostre risate, poi non scorderò quando la sera io, Nicolò e Matteo non volevamo farci “sgamare” dai professori considerando che eravamo ancora svegli all’una di notte e Jacopo faceva apposta ad accendere la luce per far vedere che non dormivamo, poi  appena entravano i prof lui faceva finta di dormire. Infine non scorderò quando entravamo nella nostra stanza, la camera 308, e lasciavamo la porta aperta apposta e Baldini gridava: CHIUDETE LA PORTA, MA INSOMMA E’ COSI DIFFICILE?!?!?!?, all’improvviso si metteva a correre verso la porta e la chiudeva sbattendola contro il muro dal nervoso, è veramente bello stare con gli amici... è vero questa è stata l’ultima settimana bianca della 3^A ma di sicuro è stata indimenticabile...

Matteo

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La cosa che non mi scorderò della settimana bianca è quando il giorno del rientro a Monza, stavamo facendo gli ultimi preparativi per tornare a casa, quando il nostro amico Federico si è sentito male (aveva la febbre).La sua valigia, era tutta in disordine e non si chiudeva, avendo la febbre alta, non riusciva a metterla a posto. Io Parma e Iacoianni lo abbiamo aiutato, rifacendogliela in cinque minuti alla massima velocità!!!!!!!

Alessandro

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Io della settimana bianca non dimenticherò mai: " non dimenticherò la mia camera, la 308, dove ho passato momenti divertenti, tipo andare a dormire alle 4 e la mattina non capire più niente... Sarà pure una cavolata ma è stata la cosa più bella!"
Jacopo

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E' difficile esprimere in poche parole una settimana così ricca di emozioni, avventure, amicizie nate e finite. Credo rimarrà uno dei ricordi migliori di quest'anno, sarà impossibile dimenticare. Ogni avvenimento, ogni sorriso e ogni gesto sono ormai impressi nella mia mente. Quando tra un po' di anni ripenserò alle medie sarà probabilmente una delle prime immagini che mi appariranno, un senso di nostalgia si propagherà dentro di me, sarà difficile reprimere ciò che mi verrà in mente. Questi sono stati gli anni migliori della mia adolescenza (lo dico a prescindere dal fatto che ne ho ancora molti davanti) e sarò grata per sempre a coloro che li hanno resi possibili.

Lara

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Di sicuro la settimana bianca di terza media sarà indimenticabile...
Un sacco di bellissimi ricordi, andare a dormire tardissimo e la mattina  discutere con i prof perché non volevamo svegliarci, l'aver conosciuto una persona speciale, le avventure sugli sci, le lunghe e interminabili chiacchierate in seggiovia con i miei compagni, pascolare all'una di notte per il corridoio e quando sentivamo il minimo rumore tutti in camera e quando entravano i prof in camera far finta di dormire, l'aver fatto fare la doccia con la porta aperta ad un mio compagno per fare appannare i vetri delle finestre per poi scriverci i messaggi d'amore... e altre cose che se sto qui a raccontare non finisco più. In effetti il pensiero che l'anno prossimo la terza A sarà sparpagliata per varie scuole un po' mi rattristisce... Una classe così non penso di averla mai vista... Come conclusione direi tre parole: E' STATO M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O

Matteo

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Quest’anno non sono stata in settimana bianca, mi è dispiaciuto perché l’anno prossimo sarò in un’altra scuola, con altri compagni, Questa sarebbe stata un’occasione per rinsaldare le amicizie di tre anni insieme; però anche andando a scuola mi sono divertita molto con i compagni rimasti ed i compagni delle altre due classi, mi è piaciuto anche vedere altri professori ed abbiamo fatto delle ore interessanti ,per esempio con la prof di inglese abbiamo ascoltato una canzone di Elton John. Mi sono mancati i miei compagni e le mie prof, specialmente riflettendo che l’anno prossimo non li vedrò più…..

Sharon

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Una lettera servirebbe a raccontare la gioia, ma non a trasmetterla. E’ interminabile la sensazione gioiosa che mi pervade, ogni momento, bello, singolare e irripetibile. Ma il vero significato è descrivere un solo di attimo, di questa settimana bianca, oramai terminata.
Il mio istante è questo:
Ero sul terrazzo da solo e ho capito quanto difficile sia essere senza amici, perchè solo quando togli il manto alla pecora lei capisce quanto faccia freddo. E allora sono ritornato alla compagnia delle persone.
Lorenzo

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Questa è stata la mia ultima settimana bianca ma è stata la più bella quella che veramente non dimenticherò.
Ho conosciuto persone di cui forse non ne conoscevo neanche il nome, alcune le ho conosciute grazie alla scuola sci, altre grazie ai giochi serali ecc.
Il pensiero di essere in camera solamente in due mi preoccupava ma poi ho capito che è stato meglio
perchè ero con una persona fantastica...noi insieme cantavamo, ballavamo, mettevamo la musica, parlavamo e
ci sfogavamo e sapevamo che quelle cose non sarebbero mai uscite da quella stanza perchè ci fidavamo troppo l'una dell'altra.
Al di fuori di lì eravamo sempre insieme ai nostri amici con cui sciavamo anche al pomeriggio e ci divertivamo tantissimo...
Beh, insomma è stato veramente fantastico, voglio ringraziare soprattutto tutte le persone che hanno contribuito a rendere questa settimana ancora più speciale.
GRAZIE MILLE A TUTTI

Chiara

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Tra le settimane bianche, trascorse in compagnia dei miei  compagni negli anni passati, la più bella e difficile da scordare è stata quella trascorsa da poco. Ho conosciuto nuovi amici /compagni che non avevo mai considerato sino ad ora. Ho apprezzato molto la loro compagnia e la loro positività. Con rammarico mi convinco che quest’ ultima settimana bianca, che tanto mi ha regalato, sarà l’ultima che potrò trascorrere con quelle vere persone.
Beatrice