martedì 17 novembre 2009

Giochiamo?

Più per meno meno”, cantava Jovanotti qualche anno fa in una bella canzone intitolata “Mi fido di te”. E se ce l’ha fatta Jovanotti a sdoganare l’algebra trovandovi la poesia per inserirla nei versi di una canzone, accanto ad arcobaleno, amore e felicità, allora possiamo farcela anche noi!
No, calmi: adesso non mettiamoci tutti a comporre un improbabile rap sulle proprietà delle potenze; esistono altri modi per “liberare l’algebra” dalla solita – immeritata - immagine austera e noiosa che a volte, dopo ore e ore di espressioni con i numeri relativi, noi stessi le attribuiamo. E così, forse, anche chi non è innamoratissimo della matematica riuscirà a vincere quel senso di smarrimento e vertigine che lo assale ogni volta che vede una sequenza di numeri, parentesi e segni vari.
Un gioco, ad esempio. Un gioco semplice e divertente, da fare come solitario o in due, magari in una bella sfida genitori-figli, magari – perchè no? –  lasciando spenta la tv per una sera.
Qui non basta conoscere la regola dei segni (quella la sa anche Jovanotti: più per meno meno, meno per meno più etc): qui conta la velocità, la prontezza di riflessi, l’astuzia, la visione d’insieme. Lo scopo del gioco è fare tris su un tabella piena di operazioni, scegliendo di volta in volta l’operazione che dia come risultato il numero che compare sullo schermo.
Si può scegliere l’operazione (addizione, sottrazione, moltiplicazione) e il livello (tris o cinquina, per i più coraggiosi). E così piano piano, attraverso il gioco, lontano da libro e quaderno e dal loro magico potere annoia-studenti, la familiarità con i numeri relativi si fa più profonda; ed ecco che a un certo punto, senza che ce ne accorgessimo, la regola dei segni è entrata nei nostri automatismi mentali: non ci fa più paura e ora non solo la conosciamo, ma anche la possediamo e, soprattutto, la usiamo. Giocando.

Il gioco si trova a questo indirizzo, fra i moltissimi siti di matematica interattiva che la Rete ci offre.
Non mi resta che augurarvi buon divertimento e... al prossimo gioco!


la vertigine non è
paura di cadere
ma voglia di volare
(jovanotti, 2005)


Prof.sa Ferrario

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara prof,
lei ha assolutamente ragione:
io per prima pur essendo non molto brava in matematica, che ci posso farese non é il mio campo, in classe e a casa con i familiari è stata una sfida divertente e poco impegnativa ke ha rappresentato un modo per stare tutti insieme e mettere da parte le avversità, riferito alla classe chiaramentre.
In conclusione avete fatto proprio un bel lavoro lei e Joanotti propio perchè citarlo ha suscitato la curiosità spingendo la gente a leggere l' articolo,
bella tattica, complimenti

ALUNNA DI 3° A