giovedì 5 novembre 2009

Adolescenti che fatica "2"

Continuo nel proporvi la lettura di un originalissimo compito in classe sull’adolescenza: l’idea iniziale è semplice, che cosa vede un ragazzo di quell’età quando si guarda allo specchio?
Anche questa volta si tratta di un testo personale, ricercato nello stile, ma non per questo meno autentico.
Interessante la scelta di descrivere se stesso giocando tra la prima e la terza persona.
Buona lettura.

Prof.sa Sala


Caro diario,

sembrava una mattina qualunque, una qualsiasi di questi miei tredici anni di vita: sveglia che suona, occhi appiccicaticci e tanta voglia di tornare nel mondo dei sogni. Poi, strattonato dalla voce “ultrà” di mia madre, che mi incoraggiava come fossi un giocatore di calcio ai tempi supplementari, mi ritrovo in bagno, davanti allo specchio, e improvvisamente vedo un estraneo.
Mi giro, quasi immaginando di trovare dietro di me un serial-killer con un coltello pronto a essere infilato tra le mie scapole. Ma, con mio grande stupore, non vedo nessuno, neanche il più piccolo scarafaggio. Davanti ai miei occhi c’è solo la linda parete del bagno di casa mia.
Sono confuso, e cerco di convincere il mio subconscio che ho avuto una visione, che la mia mente gioca brutti scherzi e altre baggianate del genere. Rido della mia stupidità, una risata forzata, e di nuovo mi giro per finire di lavarmi. Se non mi sbrigo farò tardi a scuola. Però, alzati gli occhi insaponati allo specchio, per cercare qualche macchia di sporco sfuggita al sapone, mi fermo. Ancora una volta, fisso davanti a me, vedo quello straniero. Lo osservo lentamente, prima gli occhi, il naso, gli zigomi, poi i nei, le imperfezioni... Strano, mi dico, quest’uomo mi è stranamente familiare... E finalmente capisco. Quel forestiero sono io.
Resto lì, impietrito, davanti a quella mia nuova immagine. La voce di mia madre chiama, dicendomi di sbrigarmi, ma io non la sento. Sono troppo immerso nella visione di quel disegno. Certo che ne ha fatta di strada, il mio corpo. Per la prima volta, da quando ho tredici anni, mi accorgo di quanto e come sono cambiato durante questa mia accennata adolescenza. In un raptus, un istinto primordiale, una voglia insita di approfondire le mie conoscenze, mi denudo, volendomi osservare bene. Certo, caro diario, non posso parlarti che di alcuni cambiamenti che ho subito, ma penso che basteranno a saziare la tua sete di conoscenza.
Davanti a me, in quello specchio rivelatore, capace di aprire il sipario al momento giusto, si trova un ragazzo, alto per la sua età e peloso, molto peloso. I suoi muscoli, che fino a sei mesi prima erano appena accennati, ora spiccano in primo piano, in perfetta armonia con il resto del suo corpo. I brufoli hanno iniziato ad affiorare copiosi sulla sua faccia oleosa e lentigginosa.
Ma questo ragazzo di tredici anni non è cambiato solo nel fisico. Anche la sua personalità si è modificata. Ora questo prototipo di uomo è insicuro e ha crisi di personalità. Crede di essere cresciuto, quando invece deve ancora farsi aiutare nei compiti, nelle piccole faccende quotidiane e nella scelta dei vestiti. Passa spesso da uno stato di inerzia ad uno stato di iperattività. Nello stesso modo, diventa allegro e gioioso in un batter d’occhi, anche se fino a pochi secondi prima era triste e abbattuto, forse perché la sua fidanzata l’ha lasciato dopo mesi di relazione.
Poi, quasi come ricordandomi dei miei doveri, mi stacco da quel mondo dei sogni (da cui ho comunque tratto molte importanti informazioni), tornando alla realtà e al mio lavaggio quotidiano. Un passaggio reso più facile dall’intervento di mia madre, che si è messa ad urlarmi nelle orecchie. Che strano! Mi accorgo solo ora di quanti difetti hanno i miei genitori. Soprattutto, noto con stupore di quanto siano diventati invadenti. Penso di odiarli, in qualche recesso del mio subconscio.
In ogni caso, caro diario, penso sia arrivato il momento di chiuderti. Se indugio ancora temo una punizione. Fammi un fischio quando vuoi altre notizie della mia vita.

A presto,

Un ragazzo di 3C

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per il tema! Da mamma mi sento spesso troppo invadente...ma quanto è difficile trovare la giusta misura!!!

Anonimo ha detto...

è bellissimo questo tema...mi è piaciuto molto

Anonimo ha detto...

ho mi devo complimentare con chi l'ha scritto!!!!!! veramente bravo!!!!

Anonimo ha detto...

....io sono una mamma estremamente invadente(mio figlio mi dice che sono presente a scuola e nella sua vita come il prezzemolo sui cibi) e non so quanto sia giusto...ma mi piace condividere tante cose con loro nella speranza di creare con lui un dialogo che io non ho avuto con i miei genitori...complimenti all'autore del tema è appassionante il suo modo di scrivere.