Probabilmente leggere il testo proposto non è stato facile. In genere di fronte a questo scritto le persone reagiscono leggendo in due modi possibili:
· molto lentamente cercando di scovare il corretto significato, oppure
· molto rapidamente commettendo molti errori;
in entrambi i casi lo sforzo impiegato nella decodifica del testo impedisce, o quantomeno limita, la comprensione.
Se questo fosse stato un brano da studiare, più lungo e complicato, chiunque avrebbe delle difficoltà conseguenti dalla mancanza di comprensione del significato.
Mettiamo poi il caso che un insegnante chieda di leggere a voce alta queste righe: probabilmente avreste provato vergogna, soprattutto nel momento in cui il docente si fosse fatto più incalzante giudicando il compito come banale. Questo sarebbe stato un duro colpo per la vostra autostima. Probabilmente al quarto o quinto tentativo avreste rinunciato.
Questi sono i punti cruciali della dislessia , cioè di un disturbo specifico di lettura che si manifesta in persone intelligenti. Queste persone trovano difficoltà nell’automatizzare il processo di interpretazione dei segni grafici. Tale difficoltà di decodifica si manifesta con un deficit nella velocità e nell’accuratezza della lettura , che si ripercuote, nella maggior parte dei casi, sulla comprensione del testo.
La dislessia interessa circa il 3-4% della popolazione italiana, il che vuol dire mediamente un bambino per classe.
La difficoltà di lettura si accompagna spesso ad un disturbo nella velocità e nell’accuratezza della scrittura e si manifesta con frequenti errori ortografici ( disortografia) e/o con una difficoltà esecutiva del tratto grafico (disgrafia).
La dislessia si può accompagnare anche ad un disturbo nell’ambito dei numeri e del calcolo, detto discalculia, che si manifesta con la difficoltà di automatizzazione di semplici calcoli e delle tabelline e nella manipolazione dei numeri e dei segni aritmetici. La soluzione dei problemi matematici in genere è buona, ma può essere compromessa da un eccessivo impegno nel calcolo e nella lettura e scrittura del numero.
La dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia fanno parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Prof.sa Russo Maria
Prof.sa Russo Maria
3 commenti:
Gent.ma Prof.sa Russo,
vorrei complimentarmi con Lei e con chi ha pubblicato questo interessante articolo di buona informazione. Spero venga letto da molti e soprattutto da chi ignora l‘ effettivo significato della parola “DISLESSIA” .
Troppo frequentemente , gli alunni dislessici, vengono etichettati come distratti, disattenti e svogliati trascurando di farli emergere nelle loro straordinarie potenzialità .
Spesso questi ragazzi sviluppano un forte senso della giustizia, sentendosi trattati in modo iniquo, laddove non vengono adottati strumenti dispensativi e compensativi.
Penso che questi ragazzi vadano incoraggiati e motivati.
La motivazione è un meccanismo complicato. Il successo alimenta la motivazione e la motivazione tende a moltiplicare i successi, così come l’ insuccesso smorza la motivazione e la mancanza di motivazione rende quasi certo il perpetuarsi dell’ insuccesso.
Provo una grande stima per tutti quegli insegnanti che danno la spinta motivazionale rendendo la meta della conoscenza più allettante e raggiungibile permettendo ai ragazzi dislessici di spiccare il volo.
Vorrei fare anche un elenco di Grandi Dislessici : Albert Einstein, Leonardo Da Vinci, Galileo Galilei, Charles Darwin, Thomas Edison, Guglielmo Marconi, Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio, Vincent Van Gogh, Pablo Picasso, Walt Disney, Amadeus W. Mozart, Ludvig Van Beethoven, Enrico Caruso, Robbie Williams, Giulio Cesare, Napoleone Bonaparte, Winston Chirchill, Robert e John kennedy, Mark Twain, Emile Zola,
Agatha Christie, Antony Hopkins, Jack Nicholson, Harrison Ford, Tom Cruise, Bill Gates, ecc..
La ringrazio Prof.sa Russo per la sua professionalità e competenza e ringrazio anche tutti i professori disponibili nell’ agevolare la conoscenza ai ragazzi dislessici.
Una mamma.
...non si accende una lampada per metterla sotto un secchio,
ma per metterla in alto,
perché faccia luce a tutti quelli che sono in casa.
dal Vangelo di Marco
Gentilissima professoressa Russo,
anche da parte mia complimenti vivissimi per questa chiarissima esposizione dei problemi di chi ha un disturbo specifico dell'apprendimento.
Con poche parole lei ha evidenziato perfettamente cosa significa trovarsi in quella situazione e quali siano le ricadute di un insegnamento disattento e disinformato, su un ragazzo che sta costruendo la propria identità.
Grazie.
Grazie
GRAZIE professoressa per il suo illuminante articolo e grazie a Don Romano e/o alla presidenza per aver scelto di portare la prof. sa Russo al Collegio Villoresi.
La mamma di un ragazzo dislessico.
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