giovedì 10 dicembre 2009

Don Abbondio


Questa è una delle esercitazioni decisamente più riuscite su un lavoro che prevedeva di "giocare" su alcune testi classici, nella fattispecie il testo del Manzoni.


Prof.sa Sala


Il coraggioso Don Abbondio


Don Abbondio se ne tornava un giorno trotterellando a casa pregando con il libretto aperto a metà, quando all’improvviso vide due bravi, uno a cavalcioni d’un muretto e un altro appoggiato allo stesso muretto.
Chi stavano aspettando? Fu tentato di avvicinarsi per chiederlo ma subito: “ Signor Curato!”.
Il curato rispose: “ Cosa vuole da me?”
“Lei ha intenzione,” proseguì l’altro bravo, sceso dal muretto: “ di sposare Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, dico bene?” Don Abbondio rispose: “ Sì, dice bene, dice benissimo. Ma qual è il punto? Cosa sta cercando di dirmi?” “Questo matrimonio non s’ha da fare. Né domani né dopodomani né mai!” Don Abbondio, che era impegnato a controllare che le formiche del vicino formicaio stessero lavorando per bene, al mai sobbalzò. Poi si spazientì: “Signori miei, non è educato  gridare in tal modo, e inoltre qui mi si sta imponendo di andare contro gli ideali cattolici che mi formarono tempo fa!”
I bravi, stufi di usare le “buone maniere” dissero: “ Lei, dico, lei sta giocando con il fuoco: il nostro padrone Don Rodrigo non sopporta coloro che vanno contro i suoi desideri. E’ meglio che non rifiuti poiché le sue parole potrebbero ritorcersi contro lei stesso.”
Don Abbondio, stanco di questi spagnoli pigroni, nullafacenti e prepotenti, e di parlare con quei due illetterati maleducati, rozzi e puzzolenti disse: “ Lor signori  ascoltino: io ho il dovere di unire coppie di qualunque età, è ciò che il mio mestiere mi impone, e inoltre ho una Perpetua svampita che mi aspetta a casa, ho fame e mi dolgono i piedi, quindi permesso e arrivederci e tante buone cose.” Detto ciò era già alle spalle dei bravi che lo guardavano esterrefatti, un po’ perché avevano capito poco o nulla  e un po’ perché di quel poco che avevano capito la risposta era negativa. Sconsolati si avviarono dal loro padrone, dove la meritata punizione li attendeva.


Un ragazzo di 3C

1 commento:

Jack ha detto...

Bel tema, complimenti.