giovedì 27 gennaio 2011

Giornata della memoria


Cari ragazzi è proprio in occasione della giornata della memoria che vi propongo questa poesia, un classico, scritto da Primo Levi.
Lo scrittore ha vissuto l’esperienza del campo di sterminio in prima persona e, per fortuna, al suo ritorno ci ha lasciato diversi scritti a testimonianza di quanto accaduto. Non ha potuto scrivere durante quella tragica esperienza, non era concesso neppure scrivere, né cantare, né reagire…
La poesia descrive la condizione in cui uomini e donne erano costretti a vivere nei lager: soffrivano ogni giorno, la sofferenza era fisica, mentale e morale.
La poesia si conclude con un appello: non dobbiamo dimenticare ciò che è stato.
Dunque, come vi dicevo ecco a voi la poesia.

Se questo è un uomo

“Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole
scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi o alzandovi;
ripetetele ai vostri figli
o vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi”
 Primo Levi, 1947
Sempre in merito a questo tema vi segnalo che alla televisione in questi giorni ho visto che in programmazione ci dovrebbe essere la trasmissione del film intitolato “il bambino con il pigiama a righe” tratto dall’omonimo libro scritto da John Boyne. In questo film potrete apprezzare come l’amicizia non ha pregiudizi di alcun tipo.
Spero di avervi dato qualche spunto di riflessione, se volete possiamo parlarne insieme!
Ciao!!Prof.Magni

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto bella