sabato 26 marzo 2011

Studenti e insegnanti


Vorrei fare alcune riflessioni sulla risposta di un'alunna, apparsa sull'ultima edizione di VILLOVAGANDO, ad un articolo pubblicato sul n. 3, dal Prof. Kone.
Chiarisco subito un concetto perché non voglio ci siano pregiudizi nella lettura: così come sono convinta che gli adulti non abbiano ragione tout court (scusate il francesismo), nello stesso modo credo non l'abbiano bambini, adolescenti, giovani e vecchi (tutto il genere umano e non sbaglio!).
Leggendo l'articolo del Prof. Kone si intuisce immediatamente il tono scherzoso e umoristico del pezzo, fermo restando il fatto che il Sign. Henry è sicuramente una presenza preziosa nella nostra scuola, visto che risolve problemi pratici e logistici in modo impeccabile, quindi, il mio plauso al Prof. per aver trovato il modo per renderlo evidente, visto e considerato che, mentre il male viene sempre rimarcato e sventolato, il bene è quasi sempre è scontato.
La risposta della nostra alunna di 3^ però è tutt'altro che ironica!!!
...Sfortunatamente il nostro caro Prof. Kone non è proprio un buon samaritano e infatti si vede dal modo in cui ha rigirato un articolo, con l'idea base molto buona, in un insulto per noi patetici studenti......”
Beh che dire.
Il termine insulto ha un accezione precisa e ne riporto il significato, non secondo la mia opinione, ma dal vocabolario: “Un insulto è un'espressione, asserzione o comportamento considerato degradante, che mortifica l'animo, che arreca umiliazione.”
Tutto ciò non mi sembra ravvisabile nel famigerato articolo.
Proseguiamo.
......sono una persona molto orgogliosa e non lascerò passare.....una cosa del genere”
Essere orgogliosi è un atteggiamento positivo, è soddisfazione, è essere fieri di qualche cosa o di qualcuno, in questo caso avrei usato il termine”permalosa” cioè persona che si adombra e che sospetta cattiveria dietro a gesti o parole.
Chiedo scusa per queste puntualizzazioni, ma sono una promotrice della lingua italiana perché è ricca di vocaboli in grado di definire alla perfezione anche le più sottili sfumature e quindi, quando posso e quando ne sono capace, cerco di usare quelli che più si avvicinano al mio pensiero.
Io credo che gli adulti vadano rispettati perché sono più grandi....”
Carissima, gli adulti, non vanno rispettati perché sono più grandi o perché magari hanno più esperienze (toglierei il magari).
Gli adulti, come i bambini, gli adolescenti, i giovani e i vecchi vanno rispettati per ciò che sono e questo non ha nulla a che vedere con l'età, la professione, la razza, il ceto sociale; il rispetto lo dobbiamo indistintamente a chiunque.
La stima, quella, la si nutre nei confronti delle persone (indipendentemente dall'età) che vivono la propria vita con coerenza, onestà, lealtà e integrità, ma è cosa diversa dal rispetto.
Tutti sbagliamo, tutti abbiamo bisogno di crescere (il noi ti fa capire che mi sono inserita anch'io).
Nel momento in cui non avrò più nulla da imparare, la mia vita sarà finita e francamente spero ciò avvenga il più tardi possibile.
L'esempio che hai fatto è perfetto e sarebbe tuo diritto,anzi, è tuo diritto, puntare il dito quando gli insegnanti non rispettano le regole.
Però, se per riconsegnare le verifiche sono previste due settimane, ti assicuro che un motivo c'è!
Se dopo due settimane, senza un ragionevole motivo, un insegnante non riconsegna le verifiche, allora è lecito lamentarsi.
Ricorda che esistono anche per noi i ragionevoli motivi, anche noi ci ammaliamo, facciamo visite mediche ecc.
A questo proposito, voi avete la possibilità di rimandare la consegna di un compito o un'interrogazione, quando i vostri genitori vi giustificano e tu sai che questo avviene spesso!
Ora veniamo ai motivi che porti a giustificazione del fatto che questa storia tra “......prof. VS alunno e alunni VS prof. la ripetiamo spesso, ma nulla è cambiato....”
Cito:
Forse un giorno......varcheremo la soglia ed entreremo nel mondo degli adulti...”
Il forse è da togliere perché tutti percorriamo la strada della vita, passando dalle diverse tappe,e ad ogni tappa ci sono “oneri e onori”, diversi solo perché diverse sono le età, ma le responsabilità restano, per quanto proporzionate.
Io non ho mai dimenticato la mia adolescenza, la mia ribellione alle regole, il mio desiderio di trasgressione, il desiderio di amare.
Non pensate di avere l'esclusiva sui problemi.
Adesso però, so che se non ci fossero stati degli scocciatori, importuni, guastafeste a mettermi dei paletti, a darmi delle regole e a dirmi dei no, ora probabilmente sarei uno dei tanti Peter Pan che vivono sull'isola che non c'è e che per nostra sfortuna talvolta ci capita di trovare sul nostro cammino.
....Forse il vero motivo di queste incomprensioni è che i cari e tanto amati adulti rimpiangono i giorni in cui erano proprio come noi, rimpiangono il vivere momenti come quelli che stiamo vivendo ora noi!”
Qui ti sbagli!
Non ci sono rimpianti, ne avrei se non avessi vissuto la mia adolescenza, la mia vita.
Ti assicuro che anche adesso è fatta, sia di momenti difficili che di momenti di piena soddisfazione e gratificazione. Le occasioni migliori, a scuola, le riscontro quando riesco a far capire, ad un ragazzo che si affaccia alla vita senza capricci e ripicche, che il mondo non gira solo attorno al suo ombelico!!!
Ti domanderai perchè mi prendo la briga di risponderti visto che non ti sei rivolta a me personalmente, lo faccio perché ho letto un rimprovero nei confronti degli insegnanti in generale, come se l'articolo fosse stato il pretesto per dire ciò che pensi indipendentemente dalla persona alla quale ti sei rivolta.
Termino affermando che è giusto voi prendiate tutte le cose molto seriamente, che è normale sentirsi salvatori del mondo e paladini della giustizia alla vostra età, ma diamine un po' di elasticità e autoironia non guastano.
Un sorriso
Lucia (Rusconi)

3 commenti:

Barbara Cavaletti ha detto...

Carissima alunna, mi dispiace che l’articolo del prof. Kone sia stato interpretato da te come un insulto, io sinceramente non ci trovo nulla di tutto ciò, anzi... penso, dove è possibile, che bisogna affrontare i problemi con un bel sorriso sulle labbra e cercare di svolgere al meglio i compiti che tutti quanti noi siamo chiamati a svolgere quotidianamente. E’ vero…nessuno a questo mondo è perfetto e come molte volte noi proff siamo comprensivi nei vostri confronti mi farebbe tanto felice che ogni tanto anche voi ci faceste sentire la vostra comprensione.
Un ultima cosa, io non ho assolutamente rimpianti della mia adolescenza perché l’ho vissuta profondamente con i momenti belli e i momenti più difficili e ora tutti quei ricordi mi tornano alla mente con tanto affetto anche ripensando ai miei cari e vecchi proff che sono sempre stati molto severi ma che ora ripensandoli mi fanno venire una grande voglia di ringraziarli uno a uno perché è solo grazie a loro che sono diventata la persona che sono…

Antonella Vergani ha detto...

Mi aggiungo anch'io per esprimere il mio accordo relativamente a quanto scritto dalle mie care colleghe.
L'articolo della mia alunna mi ha lasciata molto perplessa e anche amareggiata. Ciò che ha contribuito al mio stato d'animo sono stati i toni utilizzati e la mancanza di comprensione. Anche i proff. hanno una vita fuori dalla scuola e, a volte, possono esserci inconvenienti che non ci permettono di essere estremamente tempestivi in ogni attività legata al nostro lavoro. Avrei sinceramente preferito che l'argomento fosse stato toccato in classe: la comunicazione è importante e prima di fare qualsiasi cosa è preferibile discuterne con i diretti interessati. Credo che tale atteggiamento sia molto più costruttivo!!!
Forse bisognerebbe spiegare all'autrice dell'articolo sul giornalino che gli adulti non sono una categoria di persone tristi che guardano con nostalgia il proprio passato. Ciò che è importante è saper vivere pienamente tutte le stagioni della nostra vita!
Buona serata a tutti!!!

Roberto Alfieri ha detto...

Che bello, mi sembra davvero un post che (è il caso di dirlo) "fa scuola", per il dialogo costruttivo, per il modo garbato, per la non-paura di dirsi le cose, per l'invito ad aprire la mente e lasciare entrare ogni cosa, ogni pensiero, senza per questo accettare tutto ma pronti al confronto e alla verifica, nel nome della tolleranza. E del rispetto dell'individuo quale appartenente al genere umano.

Bello, sì, bello. Sarà utopia, ma davvero, di questi tempi in cui si è pronti a uccidere. Per. Una. Precedenza non data. Avercene, eh!