giovedì 23 ottobre 2014

Momenti di crescita



Tema: “Quali sono i principali cambiamenti che stai vivendo? Quale dimensione ti sembra di avere in questo momento, ti senti piccolo o grande?”

Caro diario,
Oggi mi è successa una cosa molto particolare.
Ero con mia mamma e mia sorella in una specie di parchetto, quando una bambina mi si è avvicinata e mi ha chiesto: ”Come ti chiami?”
Io le ho risposto: ”.........., e tu?”
Lei mi ha detto: “Ingrit”
Poi è rimasta ferma a guardarmi per un po’, come se riflettesse su qualcosa.
Era una bambina piuttosto bassa, minuta, e evidentemente di origine straniera, perché aveva uno strano accento, la carnagione scura e i capelli neri e crespi.
Continuava ad osservarmi e sembrava molto confusa.
Ad un certo punto mi ha chiesto: ”Ma sei una mamma o una bambina grande?”
Io non avevo idea di cosa risponderle, così ho detto l’unica cosa di cui ero sicura: “Non sono una mamma.”
Lei però non era soddisfatta e ha insistito: “Allora sei una bambina…come me?”
Io l’ho guardata (ma perché mi faceva una domanda simile?) e ho balbettato: “Ehm, no…non proprio.”
Lei è rimasta in silenzio, guardandomi seria, poi senza dire niente è andata via.
Oggi pomeriggio ho ripensato a quella bambina, non sono riuscita a rispondere alla sua domanda, (anche se non ho ancora capito perché fosse venuta a farla a me), ma non penso che ci sarei riuscita anche se fosse rimasta lì ad aspettare.
Non saprei rispondere, perché non so se sono piccola o grande, penso di essere un po’ tutte e due le cose.
Certe volte, quando ripenso a come ero prima, mi sembra di essere cresciuta tanto, tantissimo.
Altre volte invece mi sembra di avere bisogno di aiuto per tutto quello che devo fare, e di essere ancora una bambina.
Per quanto riguarda quello che mi dicono gli altri…non posso basarmi su di loro perché tutti (tutti!) mi dicono cose diverse.
I miei nonni dicono che ormai sono una donna (questo è esagerato), mentre i miei cugini più grandi mi trattano come una bambina di quattro anni (anche questo!).
I miei genitori vanno a momenti, come tanti altri.
Alcuni amici dei miei genitori dicono che sono “un’adolescente ribelle”, avendomi visto una sola volta, magari senza neanche avermi mai parlato.
Non è vero, ma loro sono convinti che tutti i ragazzi dai tredici ai diciotto anni debbano per forza essere scontrosi  ribelli, ed è una cosa che non sopporto, specie quando pronunciano “ribelle” con due “b” perché forse si credono spiritosi.
A presto,
La tua grande amica.

Un'alunna di 3^

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