Eccoci di nuovo, pronti a ricominciare, ognuno col suo carico di esperienze e aspettative. Primo giorno di scuola.
Volti rilassati, abbronzati, occhi sereni.
Volti cresciuti, occhi curiosi.
Chiacchiere amene su vacanze appena trascorse, passate in un soffio, ma che avranno certamente lasciato traccia.
Nella scuola media (secondaria di primo grado) le tre età che accompagnano le tre classi si rivelano attraverso manifestazioni sempre più distanti.
In prima ci troviamo difronte occhi di bimbo, cuccioli che hanno bisogno di guide, non devono più essere presi per mano, ma cercano comunque lo sguardo dell'adulto per coglierne approvazione o disappunto e di conseguenza, decidere se, procedere o ritornare sui propri passi, è il preludio al cambiamento, il momento che precede l'adolescenza, la quiete prima della tempesta.
In seconda, improvviso, ad un certo punto arriva il mutamento, c'è desiderio di libertà, di rottura con il mondo adulto, di affermazione della propria identità.
Desiderio di essere “grandi”, senza ancora avere però gli strumenti necessari per affrontare il mondo con il solo ausilio delle proprie forze.
E' un anno impegnativo, delicato.
Tutti pagano pegno: i genitori, che spesso faticano a riconoscere nei momenti di ribellione i propri figli e devono cominciare il travaglio del distacco, necessario perché possano crescere anche attraverso i loro errori, ANCHE non SOLO!
Pagano pegno gli insegnanti che si trovano difronte classi che in alcuni casi nulla hanno a che fare con i pargoletti lasciati una manciata di settimane prima.
Ragazzi che cominciano a mettere alla prova il mondo dei grandi per capire qual'è il limite fino al quale possono spingersi e quando il confine, tra concesso e negato si fa sottilissimo, le provocazioni sono dure e diventano difficili da gestire per entrambi..
E infine pagano pegno i veri attori di questo film: i ragazzi.
Perché non è facile crescere, non è semplice affrontare lo squasso che si produce dentro, le frustrazioni che spesso accompagnano il mestiere di crescere.
I primi amori consapevoli, le amicizie forti, tutta la sfera emotiva che si srotola velocemente e improvvisamente nelle mille sfaccettature positive e negative.
Aiuto?
No, niente paura c'è un inizio, ma anche una conclusione che arriva insieme alla consapevolezza che il mondo non ce l'ha con loro, ma che si tratta semplicemente della costruzione faticosa delle fondamenta sulle quali si svilupperà la loro vita.
Per finire arrivano in terza.
Se il sentiero è stato percorso a quel punto ognuno potrà vedere, oltre la boscaglia, un ventaglio di possibilità, situazione che, anche se preoccupa un po', affascina parecchio.
La scelta della scuola superiore è un momento terribilmente importante.
In un certo senso si tratta di decidere che piega prenderà la loro esistenza.
Se ci pensiamo bene, la scelta della scuola superiore ha, in qualche modo, condizionato il nostro futuro.
Cosa fare?
Aiutarli a scegliere.
Mai scegliere per loro.
Con fatica, ansia, preoccupazione, ma devono scegliere in autonomia.
La guida nella conoscenza di se, delle proprie capacità e dei propri limiti deve essere la preoccupazione primaria degli adulti senza che diventi mai un “consiglio obbligato”.
C'è ancora qualcuno che a questo punto può dire che la vita dei nostri ragazzi è semplice???
No, stancante e snervante direi, ma insieme si può affrontare la scalata, ogni tanto il capocordata cambia, ma raggiunta la cima la soddisfazione sarà grande e di tutti.
Quindi............PRONTI SI RICOMINCIA.
Un sorriso
Lucia Rusconi
mercoledì 31 agosto 2011
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