Vi presento la relazione di un’alunna di terza sull'uscita didattica alla mostra fotografica dedicata a McCurry.
Prof. Daniela Piazza
Il giorno 5 Febbraio 2015, si è tenuta una gita scolastica alla Villa Reale, situata a Monza. Il motivo principale dell'uscita è stato visitare la mostra fotografica di McCurry, posizionata all'interno del palazzo; ma abbiamo visto anche gli interni appena ristrutturati. Tutti i ragazzi di terza media, accompagnati dai prof Radaelli, Trabattoni e Fincken, hanno partecipato con lo scopo di conoscere gli antichi spazi regali, ma soprattutto per osservare le fotografie e cercare di comprenderne il significato. Un altro scopo è stato quello di farci fare dei lavori in classe riguardante questa avventura vissuta insieme. Dopo esserci riuniti tutti, abbiamo fatto l'abituale preghiera del mattino ed anche l'appello per assicurarci che non ci fosse nessun assente. Circa dieci o quindici minuti dopo le 9.00, il Preside ha chiamato le tre classi per informarci che potevamo partire, così ci siamo preparati. La nostra scuola si trova molto vicino alla Villa Reale, perciò siamo andati a piedi. Per nostra solita sfortuna ha iniziato a nevicare, e abbiamo dovuto percorrere il tragitto tutti vicini e imbacuccati. Appena arrivati ci hanno fatto accomodare in un sala d'attesa dove, successivamente, i professori ci hanno divisi in due gruppi; nel primo sono andati gli alunni delle classi 3^A e 3^C, mentre nel secondo siamo andati noi di 3^B. Il gruppo uno ha iniziato circa 20/30 minuti prima di noi, perciò abbiamo dovuto aspettare per un po', intrattenendoci con chiacchere e risate. Il sollievo più grande è stato quando finalmente ci hanno fatto entrare. La nostra guida ci ha fatto prendere delle audioguide che ci avrebbero spiegato una volta fatto il giro di illustrazione. Siamo entrati nella pima sala, la sala d'attesa della regina Margherita. Era spaziosa e dettagliata, un capolavoro! I pavimenti erano appena stati rifatti, perciò dovevamo camminare sul tappeto. La seconda stanza era la camera da letto della regina; era meravigliosa, piena di dettagli e mobili stupendi. Così furono anche il bagno e le sale del guardaroba. Poi siamo entrati nell'appartamento del re, che aveva uno stile molto simile a quello appena visto. Molto affascinante era il letto su cui il re Vittorio Emanuele era disteso quando morì. Era ancora intatto e ordinato, bellissimo. Finita la visita nelle sale reali, abbiamo cambiato la guida che finalmente ci ha illustrato il cuore della gita: la mostra fotografica. Sulla parete principale, c'era un'enorme fotografia che rappresentava la mostra chiamata "Oltre lo sguardo". Il nostro primo pensiero è stato quello di fare una foto a quella meraviglia. Le fotografie erano state appese su alcune scale scenografiche che rendevano il tutto ancora più bello ed elegante. Successivamente la signorina ci ha portato in diversi ambienti ricchi di diverse foto, e ci ha spiegato la loro storia e il loro significato. Ovviamente non ci siamo fermati davanti ad ogni quadro, ma, nel complesso, ne abbiamo analizzati molti. Erano tutti molto colorati ed espressivi, e la maggior parte si concentrava su volti e persone, ed era questa la caratteristica più affascinante. Una delle tante cose belle, sono state le foto scattate quest'anno a persone di diverso colore della pelle con una tazzina di caffè in mano. Questo era un progetto per pubblicizzare la Lavazza. Tutti noi siamo stati colpiti dalla bellezza di questi scatti e anche dell'allestimento delle sale. Dopo circa un'ora e mezza avevamo finito il giro alla mostra, e inaspettatamente ci hanno portato al terzo piano, dove c'erano oggetti di design. Purtroppo il tempo era quasi terminato, per cui ci hanno lasciato fare un giro libero di perlustrazione. C'erano oggetti di ogni genere; sensati o meno, colorati o grigi, tutti differenti. Eravamo ormai distrutti e non vedevamo l'ora di tornare a scuola. Purtroppo l'ostacolo della neve era peggiorato e abbiamo dovuto percorrere il tragitto scivolando e cadendo. Appena tornati eravamo fradici e finalmente potevamo andare a mensa a mangiare. Dopo pranzo, in classe, abbiamo parlato della nostra esperienza con la prof Trabattoni. Eravamo tutti d'accordo sul fatto che è stata stancante e lunga ed anche che la guida non ci ha per niente soddisfatto per il fatto che ci avrebbe dovuto lasciare osservare diversi quadri e non solo quelli scelti da lei, come ad esempio quello della ragazza Afghana che viveva in povertà, ma che dopo il successo ottenuto dal suo scatto aveva la possibilità di trasferirsi, avere successo e una vita migliore, eppure ha rifiutato per amor del suo paese.
Nel complesso l’uscita mi è piaciuta molto e spero di rivivere un'esperienza simile.
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