Tema: “Quali sono i principali cambiamenti che
stai vivendo? Quale dimensione ti sembra di avere in questo momento, ti senti
piccolo o grande?”
Caro diario,
Oggi mi è
successa una cosa molto particolare.
Ero con mia
mamma e mia sorella in una specie di parchetto, quando una bambina mi si è
avvicinata e mi ha chiesto: ”Come ti chiami?”
Io le ho
risposto: ”.........., e tu?”
Lei mi ha
detto: “Ingrit”
Poi è rimasta
ferma a guardarmi per un po’, come se riflettesse su qualcosa.
Era una
bambina piuttosto bassa, minuta, e evidentemente di origine straniera, perché
aveva uno strano accento, la carnagione scura e i capelli neri e crespi.
Continuava ad
osservarmi e sembrava molto confusa.
Ad un certo
punto mi ha chiesto: ”Ma sei una mamma o una bambina grande?”
Io non avevo
idea di cosa risponderle, così ho detto l’unica cosa di cui ero sicura: “Non
sono una mamma.”
Lei però non
era soddisfatta e ha insistito: “Allora sei una bambina…come me?”
Io l’ho
guardata (ma perché mi faceva una domanda simile?) e ho balbettato: “Ehm,
no…non proprio.”
Lei è rimasta
in silenzio, guardandomi seria, poi senza dire niente è andata via.
Oggi
pomeriggio ho ripensato a quella bambina, non sono riuscita a rispondere alla
sua domanda, (anche se non ho ancora capito perché fosse venuta a farla a me), ma
non penso che ci sarei riuscita anche se fosse rimasta lì ad aspettare.
Non saprei
rispondere, perché non so se sono piccola o grande, penso di essere un po’
tutte e due le cose.
Certe volte,
quando ripenso a come ero prima, mi sembra di essere cresciuta tanto,
tantissimo.
Altre volte
invece mi sembra di avere bisogno di aiuto per tutto quello che devo fare, e di
essere ancora una bambina.
Per quanto
riguarda quello che mi dicono gli altri…non posso basarmi su di loro perché
tutti (tutti!) mi dicono cose diverse.
I miei nonni
dicono che ormai sono una donna (questo è esagerato), mentre i miei cugini più
grandi mi trattano come una bambina di quattro anni (anche questo!).
I miei
genitori vanno a momenti, come tanti altri.
Alcuni amici
dei miei genitori dicono che sono “un’adolescente ribelle”, avendomi visto una
sola volta, magari senza neanche avermi mai parlato.
Non è vero,
ma loro sono convinti che tutti i ragazzi dai tredici ai diciotto anni debbano
per forza essere scontrosi ribelli, ed è
una cosa che non sopporto, specie quando pronunciano “ribelle” con due “b”
perché forse si credono spiritosi.
A presto,
La tua grande
amica.
Un'alunna di 3^
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