Fiaba composta dai ragazzi di I C in scrittura collaborativa
Prof. Maria Sala
LA
FORESTA DI CEMENTO
C'era tanto tempo fa una foresta di
cemento: era un ambiente cupo, tutto era fermo ad eccezione del vento che per
non annoiarsi se ne andava a spasso fra pini, betulle, cespugli di bacche e di
more; non c' era neanche una foglia che si muoveva, i salici piangenti non
avevano lunghe corde verdi ed ondeggianti, ma solo muri grigi e spenti. C' era
anche una cascata ferma simile alla corteccia di un pino. Tutto era stato
causato dal Mago Grigio. Quest' ultimo non era il classico mago gentile bensì
lo stregone più crudele e perfido di sempre. La sua avidità si capiva da come
si muoveva, perché ad ogni passo ghignava ma, soprattutto, dalla sua voce
spaventosamente spaventosa e la pennellata finale era il suo vecchio e rozzo
mantello; ovviamente grigio. Proprio lui cementificò, oltre alla
foresta, un villaggio chiamato Avira che, con l'avvento del duro e freddo
materiale grigio, cambiò completamente. L' erba diventò un mare di rigidi
steli, gli alberi si pietrificarono e i frutti divennero immangiabili. Al crudele Mago venne l' idea di
mettere alla prova, con un percorso ad ostacoli tortuoso e pieno di insidie,
tutti coloro che avrebbero provato a liberare la foresta dall' oppressione del
cemento. All' interno di Avira vi era un
magnifico e immenso castello dove risiedevano un principe e una principessa un
po’ diversi dal normale. La Principessa Azzurra invece di essere la solita
ragazza posata, delicata, gentile con tutte le persone, era tutta "all'
incontrario": ad esempio non c' era giorno che non andasse a caccia
insieme alle guardie e pensate, che accoppava più animali di quanti loro ne
uccidevano. Invece, il Principe Aggraziato non era il solito principe valoroso,
con una chioma d' oro, con il cuore puro da ogni peccato era tutt' altro: era
una donnicciola, l' unica cosa a cui pensava erano le unghie e la sua vita era
noiosamente tranquilla, per lui la più grande sciagura era quella di uno
sbeccamento dell' unghia; adorava curare l' estetica e non era per niente un
avventuriero. Azzurra voleva salvare il villaggio,
ma il popolo, anche conoscendo le grandi potenzialità della fanciulla, non era
d'accordo: pensava che una principessa non sarebbe mai riuscita a sconfiggere
il Mago e sarebbe morta nella foresta. La Principessa, che di certo non si
sarebbe mai arresa, decise che sarebbe partita di nascosto il giorno seguente
insieme al suo amato Principe Aggraziato. Dovete sapere, miei cari lettori, che
ci dovette litigare per farlo venire con lei infatti, secondo voi, il Principe
Aggraziato avrebbe preferito restare in castello o andare nella foresta di
cemento? Comunque lo convinse a andare. La ragazza, sapendo che il viaggio
verso la foresta sarebbe stato lungo, si svegliò all’alba e partì. La passeggiata
si presentò più lunga del previsto perché Aggraziato restava sempre indietro
per soffermarsi ad ammirare il suo bel volto. Dopo lunghe ore di camminata, i
due arrivarono davanti ad una foresta che sembrava normalissima ma... appena
Azzurra mise un piede al suo interno, di colpo essa diventò tutta di cemento;
eh sì ... era proprio lei: la Foresta di Cemento! Mentre i due si guardavano
intorno, da un enorme quercia, comparve il Mago Grigio che, ghignando, disse:
" E voi sareste i due poveri illusi che hanno intenzione di
fermarmi?" La principessa, con voce decisa, rispose: " Sì e sappi che
questa volta sarai tu a perdere." Il Mago ribattè: "Va bene; allora
dovrete affrontare una prova: dovrete trovare uno specchio d'oro e riportarmelo
senza esporlo alla luce del sole perché altrimenti esso si scioglierà; se non ce
la farete vi aggiungerete alla mia collezione di statuette di cemento. Ah, non
sapevano proprio più chi mandare se hanno scelto il principe e la principessa
di Avira. " esclamò il Mago sbellicandosi dalle risate. I due si voltarono
e fecero finta di non sentire. Azzurra pensò che fosse una prova
facilissima ma gira e rigira, la foresta sembrava infinita perchè, essendo
tutta grigia, spenta e senza significato, non potevano capire se erano già
passati per un certo posto quindi lo specchio non si trovava fin quando...
Aggraziato esclamò : " Lo sento; è il profumo di uno specchio; è lo stesso
odore degli specchi del castello", al che Azzurra chiese stupita: "
Sei sicuro? E poi come fai a ricordarti il suo profumo?" Aggraziato rispose
seccato :"Sai, ci sto davanti dodici ore al giorno al minimo."
Aggraziato aveva ragione perché a non pochi metri da dove essi si trovavano
c'era lo specchio:" Visto te l'avevo detto!" disse Aggraziato
trionfante. " Grazie, non c'è l'avrei mai fatta senza il tuo aiuto."
rispose Azzurra "Però adesso dobbiamo portarlo dal Mago." ma quando Azzurra
prese in mano lo specchio dorato, sentì una sensazione stranissima: tutto il
corpo di colpo ricevette come una fiammata di calore ed ella ricordò le parole
del Mago : '" Non esponetelo alla luce del sole altrimenti esso si
scioglierà." allora buttò a terra lo specchio per paura che il calore che
sentiva dentro se era un raggio solare che la colpiva. Aggraziato un po'
scocciato disse : "Ascolta, siamo quasi arrivati alla fine di questa oppressione
e mi vuoi dire che ti vuoi fermare proprio adesso? ". " No, hai
ragione. " e con molto coraggio Azzurra prese in mano lo specchio. Poi si
incamminarono. La principessa, saggiamente, decise di strisciare in modo da
coprire lo specchio dai raggi solari. Anche se la strada fu lunga e faticosa
riuscirono ad arrivare davanti al Mago; Aggraziato ,senza neanche farlo
apposta, gli puntò lo specchio addosso e di colpo il Mago si polverizzò; sul
suolo rimase solo il suo perfido mantello. La foresta fu un’ esplosione di
colore che passò dallo spento grigio al giallo acceso delle foglie cadute,
all'acceso blu del acqua, allo smorzato marrone delle cortecce...
La natura si risvegliò
improvvisamente dopo il lungo e cupo sonno. I cervi tornarono a colorare la natura
con i loro salti e le splendide danze, gli scoiattoli ripresero a rosicchiare
le gustose ghiande, i gufi di notte ricominciarono a cantare ed emettere il
loro tipico verso, gli insetti si rimisero all'opera per impollinare i fiori e
la cascata non sembrava più la corteccia di un pino ma era tornata a scorrere. Anche la vegetazione cambiò: nei
prati si videro spuntare funghi rossi vermiglio ed a pouà, gli alberi
iniziarono a produrre frutti commestibili e fiori meravigliosamente belli reincominciarono
a profumare l' aria di fresche fragranze di pesco, ciliegia, rosa e melo. Anche ad Avira tornò tutto normale
apparentemente. In realtà si respirava nell' aria un sottile strato di tensione
perché tutti credevano che, per salvare il villaggio e restituire a tutto vita
e colori, i due sovrani si fossero sacrificati. La tensione sparì quando da lontano
si videro spuntare le sagome della principessa e del principe con il sinistro
mantello del Mago Grigio in mano. Dopo diversi giorni sul castello fu
posto un grande striscione con scritto: "Davanti alle avversità mai
fermarsi !". Il regno aveva imparato che si può uscire vittoriosi anche
nelle situazioni più difficili e quelle che si credono impossibili; la speranza
deve essere l' ultima a morire!
1 commento:
Bellissima!!! Complimenti ai tre scrittori!!!
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