Fiaba composta dai ragazzi di I C in scrittura collaborativa
Prof. Maria Sala
Prof. Maria Sala
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Aveva
gli occhi azzurri come il cielo quando si
sentiva felice,capelli biondi come le spine di grano e pelle rosata come
fiocchi di zucchero filato. La perfida strega Minerva era molto gelosa della
magnifica Rosalinda, tanto che, teneva sempre con sé una sfera magica e, con
questa, controllava ogni passo della magnifica fanciulla. Quando questo strano oggetto incominciava ad
irraggiarsi, significava che qualcuno stava frequentando Rosalinda e la strega
lanciava terribili incantesimi a chiunque volesse la stupenda giovinetta in
sposa.
Minerva
era inoltre molto brutta, gli occhi neri rispecchiavano la sua malvagità, la
faccia era coperta di segni simili a brufoli e appena apriva la sua bocca
usciva un gas verdognolo capace di impietrire chiunque!
Rosalinda
abitava in un ingente castello, illuminato dalla sua dolcezza e bellezza. Questa
struttura era circondata da un arcobaleno di fiori. Ogni volta che la ragazza
apriva le finestre o guardava il paesaggio che la circondava, si sentiva
allegra e fortunata di possedere le cose che lei amava di più.
E purtroppo funzionò!!!
Quest'orribile creatura aveva una pelle squamosa ricoperta da
una viscida bavetta trasparente che puzzava di broccoli... ancora peggio degli
odori di Minerva!!!
Il cielo ad un tratto diventò grigio e si scatenò
un temporale. Gocce di acqua cadevano dal cielo come le cascate che scorrono
tra le montagne.
Rosalinda
si sentiva uno straccio e niente poteva tirarla
su. Pensò che fosse una semplice influenza ma quando si vide allo specchio capì
di essere stata vittima di una totale metamorfosi.
Il principe, molto disgustato, scappò a
gambe levate e così la povera principessa si disperò e pensò che non poteva più
diventare la bella ragazza che era prima.
Ogni
volta che Rosalinda usciva, le persone tenevano almeno 10 metri di distanza
spaventati da queste sembianze irriconoscibili.
Chi
aveva dei negozi chiudeva le saracinesche, le madri coprivano gli occhi ai loro
figli, i militari si rinchiudevano nei bunker e i ricchi mettevano guardie
davanti alle loro case.
Lei
reagiva con grandi pianti e singhiozzi: si sentiva profondamente sola.
Un
giorno arrivò un ragazzo tutto sporco e
povero, solo e abbandonato, senza neanche un soldo. La triste
"bestia"lo
vide e si nascose dietro una grande e maestosa quercia dal timore di essere per
l'ennesima volta rifiutata. Ma il ragazzo, sentendo degli strani rumori in
quella direzione, si avvicinò all'albero lentamente con circospezione e appena
la vide si spaventò.
Poi , però,la guardò negli occhi e
capì che dentro era buona e dolce. Era anche molto graziosa, lo dimostrava il
modo in cui muoveva le mani e in cui camminava: era grossissima, è vero, ma
aveva la delicatezza di una farfalla.
Le disse: "Cosa sei
tu?" La principessa dalla malinconia non rispose.
Il
ragazzino stette lì a farle compagnia per tutto il pomeriggio, si affezionò
molto a questo stranissimo animale e così lo portò a casa sua. Egli viveva in
una casetta in mezzo ad un ampio bosco ricco di salici, betulle, grandi e maestose
querce... l'area dove abitava era inoltre molto tranquilla, non si sentiva né
il ronzio di api o mosche, né l' ululato di lupi e né miagolii... l'unico
rumore che si udiva era il fruscio delle foglie e del vento.
A
mezzanotte il ragazzo diede un bacio al nuovo amico e subito dopo si scatenò
una grande confusione nel suo piccolo rifugio. Il viscido e puzzolente animale
stava cambiando. In testa le iniziarono a crescere fili dorati, i suoi occhi
diventarono azzurri e la pelle color rosea... era ritornata la bella fanciulla
di prima!!! Il ragazzino si innamorò perdutamente di lei e si mise a ballare
con la fanciulla per tutta la notte..
La
mattina successiva, il ragazzino non era più un bambino, ma era un principe
affascinante e piacevole, dagli occhi verdi come un prato fiorito in primavera
e capelli biondi che, rispecchiati al sole sembravano d'oro, e come d'incanto,
i vestiti tutti sporchi e rovinati erano scomparsi, il principe stava
indossando un bellissimo vestito bianco alternato con l'azzurro... era
incantevole!!! Minerva, sempre più invidiosa di Rosalinda, era scomparsa. Di
lei era rimasto solo la sfera magica e il gas verdognolo che impietriva le
persone del piccolo paesino.
Da Matilde Parravicini, Lorenzo Turiano e Pietro Fatai 1°C
2 commenti:
Molto bello
Bellissimo lavoro!!! Brava Matilde,Lorenzo e Pietro!!!!
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