martedì 23 ottobre 2012


Vi invito a leggere questa  produzione di 1^C che, partendo dal testo di un singolo, è stata poi manipolata e arricchita da tutta la classe collaborando.
E' un testo simpatico,  genuino e divertente
Prof. Maria Sala.


SCRITTURA COLLABORATIVA

·         Miglioriamo un testo:

1.       Correggiamo gli errori ortografici o sintattici

2.       Inseriamo elementi per arricchire: parti descrittive o riflessive

3.       Usiamo un lessico vario
Monza, 10 ottobre 2012                                                              

Caro Federico,
ti vorrei parlare della mia “avventura” al Pian dei Resinelli, in una entusiasmante  giornata di gita. Quel giorno era particolare a causa del bizzarro tempo meteorologico: per dieci minuti pioveva forte, ma poi per mezzoretta c’era un sole grande ed accecante a illuminare il nostro prato.

Il sole ci dava anche una visuale del più bel panorama che io abbia mai visto, cime imponenti e aguzze andavano a toccare, quasi a pungere, un cielo terso solo per qualche istante. Davanti a noi si ergeva maestosa: La Grigna!!!

Quando pioveva stavamo sotto una specie di capanna, situata vicino all’albergo,  con un  forno a legna aspettando di fare la nostra attività preferita: giocare con le mucche!

Sembra strano ma era divertente perché fantasticavo sull’ipotesi di essere una mucca: sarei stato gigante e avrei potuto schiacciare qualcuno senza neanche accorgermene… non sarebbe stata una bella vicenda!

Iniziò tutto quando un pallone da volley cadde nel recinto delle mucche.

Inizialmente Carola, una bambina molto vivace e affettuosa con gli animali, ne aveva accarezzata qualcuna e noi l’abbiamo seguita.

Le mucche erano grosse, la più grande sarà pesata 300-350 Kg. I loro colori erano simili, in una gradazione di bianco, nero, marrone, marroncino  e  a volte anche grigio.

Ad un certo punto mi sono avvicinato ad una mucca marroncina e bianca, con due corna simmetriche e dei magnifici ricci in testa. Sembrava carina, sola ed affamata, quindi, pian piano, mi sono avvicinato con un po’ d’erba. Carola, mentre accarezzava la sua mucca preferita, mi disse con tutta calma che quello era un toro.

Rapito da un improvviso terrore, corsi come se avessi appena visto in faccia il diavolo ; “quel toro”, pensando che stesse accadendo qualcosa di brutto, mi muggì in faccia perplesso.

A quel roboante suono, corsi i 100 metri raggiungendo sfinito il filo elettrico.
 


Al “traguardo"  feci una “capriola”  per passare sotto , ma ne pagai le conseguenze: presi la scossa al piede e…   
 
  …mi sbucciai un po’ alla testa.
Tutto sommato però ora a ricordarlo
mi faccio due risate!!




 
 

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