giovedì 31 marzo 2016

GIORNALINO

La Pasqua in Spagna
di Edoardo D'Alessandro e Filippo Negri



 In Spagna a Pasqua ci si veste in modo elegante.
La prof Moranduzzo ci ha detto anche che in Spagna a Pasqua si sta tutti in famiglia. I colori di questa festa sono allegri:giallo-rosso-blu-verde-azzurro-nero-grigio-viola-bordeaux.

Abbiamo chiesto alla prof come loro colorassero le uova lei ci ha risposto: che le coloravano con pennelli e pennarelli. Ci ha detto anche che nei loro supermercati non vendono uova già colorate, ne bianche da colorare a casa non come qui in Italia dove trovi le uova anche già fatte al supermercato. È sicuramente molto più divertente farle a casa.


Poi la prof ci ha detto che in Spagna ci sono molte sfilate in mezzo alle vie della città dove passano molti carri e c’è sempre molta gente a guardare.

La prof ha concluso dicendo:

in Spagna a Pasqua si sta tutti insieme ed è una cosa bellissima stare in famiglia.

 

GIORNALINO


Musica dalle mille sfumature

Emma D’Antuoni

Sin dalle sue origini l’uomo viene trascinato da qualcosa: un mammut imbizzarrito o, nella migliore delle ipotesi, l’influenza della musica.
La prof Rusconi ha impiegato ben due ore per spiegarci questo criterio e ci ha introdotto un nuovo progetto da svolgere in classe: ascoltando una melodia, dipingere macchie di colore in base alle nostre suggestioni.
Per cominciare abbiamo ascoltato “Divenire”, poi “Oltremare” e “Nuvole bianche” di Ludovico Einaudi.
In alcuni tratti dei brani ci sono suoni più o meno acuti che rispecchiano diverse tonalità di colore e stati d’animo.
Il giallo, ad esempio, è rappresentato da un suono molto acuto e può rispecchiare l’allegria.
L’arancione può rispecchiare l’ansia, l’azzurro può rispecchiare la tranquillità  e può essere un suono caldo e lungo.
È vero che è la musica che ci trasporta, ma ciò che disegniamo in realtà rispecchia anche la nostra personalità, perché ogni nota può evocare qualcosa di diverso da persona a persona.

GIORNALINO


LICEO SPORTIVO SULLA NEVE

di ELEONORA FUMAGALLI ed EMMA DANTUONI

La Settimana Bianca è sempre molto attesa da tutti, prof e alunni: è un momento di divertimento e gioia e serve a rafforzare i rapporti, essere più indipendenti e praticare un po’ di sport. Quest’anno c’è una novità: anche il Liceo Sportivo ha partecipato ad una gita sulla neve.  Abbiamo intervistato alcuni alunni di terza e prima liceo per avere il loro parere sull’esperienza vissuta.
Vi ha lasciato soddisfatti questa iniziativa?
Sì molto! Per noi del Liceo Sportivo è stata un’ottima occasione per fare scuola e mettere alla prova le nostre competenze nello sci, uno sport molto faticoso che sa, però, dare grandi soddisfazioni.
E’ stata una vostra iniziativa o una proposta della scuola?
In prima avevamo provato a proporre questa iniziativa ma non era stata approvata. Siamo contenti che quest’anno la scuola abbia compreso quanto possa essere importante per noi un’attività di questo tipo.
Qual è il vostro primo obiettivo: sciare o divertirvi con gli amici? Siate sinceri però!  
Con gli amici possiamo stare anche qui…perciò sciare! Anche se durante quei giorni le nostre amicizie si sono consolidate e abbiamo avuto modo di vivere insieme condividendo proprio tutto!
Quali erano le vostre aspettative? Si sono avverate?
All’inizio avevamo qualche dubbio, come per tutte le cose nuove mai provate non sapevamo come sarebbe stata questa esperienza! Alla fine, però, ci siamo davvero divertiti e abbiamo avuto la possibilità di allenarci e migliorare le nostre capacità nello sci.
In molti hanno aderito alla proposta?         
In realtà non in molti, probabilmente proprio perché questo era il primo anno. Considerata la buona riuscita di questa esperienza pensiamo che l’anno prossimo sarà riproposta e l’adesione sarà maggiore.
Positivo dunque il riscontro di questi ragazzi… le classi del Liceo Sportivo ritornano da questi giorni sulla neve  ancora più unite, ancora più sportive!

GIORNALINO

La speranza di cambiare
di Giulia van Buggenum



Un nuovo quadrimestre è ormai iniziato. Il Preside è stato molto chiaro: vuole dei cambiamenti; questo quadrimestre deve essere tutto nuovo e più soddisfacente e il cambiamento deve partire da noi! Il suo discorso ci ha aperto gli occhi e siamo pronti a seguire le sue ferme indicazioni. Il Preside ha esplicitamente chiesto che in questo secondo quadrimestre mettiamo tutto il nostro impegno nel mantenere alcuni comportamenti. Ecco un breve ma chiaro elenco di regole da seguire:

·         Tenere pulita la classe;

·         Stare in classe come si deve, cioè stare seduti composti

·         Non fare pause, se non necessarie, durante le lezioni (è meglio evitare di andare in bagno fuori orario)

·         Non dire parolacce cioè non essere volgari e utilizzare un linguaggio più adatto alla classe

·         Comportarsi a dovere e rispettare gli altri.
Se non dovessimo rispettare queste indicazioni siamo stati avvertiti: ci saranno seri provvedimenti per tutti.
Tutti dovrebbero ascoltare il Preside e fare una riflessione su se stessi e il proprio modo di comportarsi.
Abbiamo partecipato a febbraio alla Settimana Bianca: anche questa è stata un’opportunità per dimostrare che siamo cresciuti fisicamente ma soprattutto mentalmente e che siamo diventati più maturi anche grazie al discorso del Preside. La Settimana Bianca non è una pausa da scuola, ma un modo di fare scuola diversamente.
Il Preside, con il suo discorso, ci ha chiaramente chiesto di cambiare colore, nella verde speranza che il cambiamento avvenga nel modo migliore.

GIORNALINO

Il mosaico
di Francesca Gatti



In Arte stiamo sviluppando un progetto interessante che consiste nel creare un mosaico, un’ impresa non semplice che richiede di prestare molta attenzione alla spiegazione della prof. I materiali sono:

Ø  Smalto

Ø  DAS

Ø  Stracci

Ø  Bicchiere

Ø  Carta vetrata

Ø  Coperchio di una scatola di scarpe

Ø  Fogli

Ø  Matite

Ø  Computer

Il mosaico si svolgerà in 10 lezioni da 2 ore: è un lavoro molto lungo. Questi sono i vari passaggi: 1. Fare una piccola tavoletta di DAS 2. Farla asciugare 3. Passare la tavoletta di DAS con la carta vetrata 4. Tracciare delle righe con la squadra 5. Ripassarle con una graffetta, ago o puntina 6. Fare il disegno con gli smalti
Il mosaico nacque intorno il 3000 a.C., veniva usato dai Sumeri per abbellire le tombe così avrebbero addolcito il viaggio dell’aldilà. Il mosaico è una composizione pittorica ottenuta mediante l'utilizzo di frammenti di materiali, tessere, di diversa natura e colore (pietre, vetro, conchiglie), che può essere decorata con oro e pietre preziose. Il supporto più diffuso è il calcestruzzo (sabbia e cemento) dato il suo basso costo e la sua adattabilità a vari contesti. Si pone sulla parete una rete, quindi uno strato di calcestruzzo almeno di 13 mm di spessore, così da proteggere il mosaico dalla fessurazione. Si possono anche trovare altri supporti, come il legno (lo si rende impermeabile grazie ad un trattamento chimico, o immergendolo in olio bollente), il vetro, le fibre di legno premute e fissate o il compensato.
In Storia, quando abbiamo affrontato l’argomento della ripresa dell’anno 1000, abbiamo fatto riferimento allo stile Romanico, uno stile d’arte nato proprio in quegli anni che riguarda varie forme d’arte: scultura, pittura e architettura. L’ architettura era molto diffusa perché prima dell’anno 1000  si credeva che il mondo finisse,  allora dopo l’anno 1000d.C. per ringraziare il signore cominciarono a costruire molte chiese fatte con finestre alte e strette, molti mosaici e fatte di materiale povero. Quindi questi lavori e lezioni mi hanno fatto capire che tutte le materie sono collegate tra loro e non blocchi di cemento tutte divise.

IL GIORNALINO


IL GIALLO DELLA SCUOLA
di Chiara Cantù
 

 Il 3 febbraio, giorno delle pagelle, ma anche compleanno della Professoressa Bonelli, sono accadute molte cose inattese. Quest’anno la Prof si è ritrovata a festeggiare con i suoi alunni questo giorno speciale: molti ragazzi di Prima hanno portato delle torte, mentre altri di Seconda la hanno accolta con canzoni e cartelloni. Non dimentichiamoci dei regali, che non sono mancati, sia da parte degli alunni che da parte dei professori.C’è stata però una sorpresa anche per noi, confidata solo ad una classe: nel suo cassetto, in sala professori, un ammiratore segreto le ha lasciato un regalo con un biglietto d’auguri anonimo. Gli alunni sono rimasti molto sorpresi dalla notizia ed hanno iniziato a indagare. E’ stato molto difficile trovare degli indizi, ma qualcosa si è scoperto e molti sostengono che l’ammiratore segreto sia un professore delle Superiori.  Non dimentichiamoci che queste sono solo supposizioni, perché lei non  ha confidato nulla a nessuno. Chi sarà veramente l’ammiratore segreto? Chi farà il prossimo passo? Magari è già stato fatto! Ce lo presenterà? Siamo molto curiosi!Aprite occhi ed orecchie e chiunque scoprisse qualcosa me lo faccia sapere!
J mail:  chiara.cantu@studenti.collegiovilloresi.it

GIORNALINO

I fiori della scuola
di Elsa Greco e Rebecca Buelli


 
Tanti non sanno che dietro il capolavoro del verde della scuola c’è un abile mago che trasforma i semi in fiori colorati, piantandoli con estrema delicatezza e grande abilità: è Cecchelani, il giardiniere che dedica tante ore del suo prezioso tempo ad abbellire il San Giuseppe. Abbiamo deciso di intervistarlo, sperando che ci sveli qualche segreto del suo pollice verde. Gli abbiamo chiesto se il suo lavoro lo entusiasmi o se avrebbe preferito fare un altro mestiere.
Lui ha risposto che sicuramente era una buona occasione per restare dentro il Collegio          Villoresi dopo aver fatto il prof di italiano dal 1971 al 2004. Ci è sembrato che egli abbia una grossa e vasta immaginazione. Ci ha mostrato dei piccoli fiori, ce li ha dati in mano e ci ha detto guardandoci negli occhi: “Anche le piccole cose possono    essere le più grandi, le più meravigliose." Egli pensa molto ai dettagli, anche quelli che ai nostri occhi possono sembrare niente. Ci ha detto:” Basta osservarle da vicino e vedere la magia che contengono.”                                                     
Gli abbiamo dunque, lasciato un po’ di spazio per spiegarci e anche per aggiungere qualcosa da noi tralasciata. Lui ha subito iniziato a parlare dicendoci che il suo lavoro non è poi così complicato, basta solo immaginarlo. Subito dopo ci ha mostrato tutti gli attrezzi che tiene nel carretto: ci ha chiesto se li conoscevamo; in seguito, puntando ogni attrezzo c’ha fatto dire il nome.    Tra quelli c’erano “pala”, “rastrello” e “piccone”. In questa occasione abbiamo proprio capito che lui tempo fa aveva praticato l’arte nell’insegnamento.
Alla fine il nostro caro giardiniere ci ha salutato dicendoci una frase che ricorderemo sempre e che c’è piaciuta molto: “il bello produce il buono.”
Abbiamo ricevuto una piccola ma significativa lezione di bellezza, e speriamo che anche voi abbiate colto il senso profondo. Abbiamo anche avuto la magnifica occasione di comprendere che a volte un lavoro che sembra così semplice rende bello ciò che ci circonda. Ringraziamo ancora il più prestigioso dei maghi e gli auguriamo una vita felice.

GIORNALINO

Intervista a Don Romano
di Irene Bonzi e Chiara Bellotti

La settimana bianca

Oggi abbiamo intervistato Don Romano il quale ci ha dato risposte molto interessanti riguardo la Settimana Bianca.
Noi, con molta determinazione ma anche con molta timidezza, abbiamo chiesto a Don Romano perché tutti gli anni propone la Settimana Bianca e lui, gioiosamente, ha risposto che la Settimana Bianca è un’esperienza particolare, messa in atto ormai da molti anni, che permette di vivere la scuola in contesti e modi diversi: rafforza il senso di autonomia, migliora i rapporti tra i compagni e ci fa apprezzare la natura come dono di Dio. È una bella occasione per vivere momenti di sport e di gioco in modo più sereno, più vivace e più costruttivo.
La seconda domanda riguardava gli obiettivi che si vogliono ottenere proponendo la Settimana Bianca; lui ha risposto con un tono indescrivibile, felice, ma allo stesso tempo molto serio, dicendo che ci dovrebbe essere una partecipazione globale, perché tutti possano vivere questa bellissima esperienza.  Giunte a questo punto dell’intervista, eravamo molto interessate e abbiamo chiesto al Don se gli piace la montagna. Da lui ci è giunta una risposta molto profonda. Ci ha raccontato che la montagna gli è sempre piaciuta, fin da quando era piccolo. Infatti, non potendo andare al mare, andava spesso in montagna per rilassarsi. Inoltre la montagna educa al sacrificio e alla fatica: più si va in alto più ci si avvicina a Dio. Una curiosità di tutti è sapere se andare in Settimana Bianca è utile solo per i ragazzi o anche per gli insegnanti. Con un’espressione gentile ci ha risposto che è utilissimo per lui e per i professori, perché si impara a conoscere meglio gli alunni sotto aspetti meno sottolineati, emergono talenti e doti che ognuno ha e che a scuola non vengono evidenziati. Da questa esperienza, abbiamo capito che la scuola è fortunata ad avere un Rettore così capace di trasmetterci suoi saperi. Oltre ad avere passato un’ottima mezz’ora parlando della Settimana Bianca, abbiamo conosciuto meglio le passioni e il carattere del Don.

mercoledì 23 marzo 2016

TECNOLOGIA

Altri esempi di utilizzo della carta washi: gli origami.
Prof. Barbara Cavaletti




venerdì 11 marzo 2016

TECNOLOGIA

Dalla ricerca sulla carta Washi alla scrittura giapponese.
Prof. Barbara Cavaletti





lunedì 7 marzo 2016

TECNOLOGIA

Bellissimi progetti di packaging creati dai ragazzi di 2^C
Prof. Barbara Cavaletti