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Un gioco, ad esempio. Un gioco semplice e divertente, da fare come solitario o in due, magari in una bella sfida genitori-figli, magari – perchè no? – lasciando spenta la tv per una sera.
Qui non basta conoscere la regola dei segni (quella la sa anche Jovanotti: più per meno meno, meno per meno più etc): qui conta la velocità, la prontezza di riflessi, l’astuzia, la visione d’insieme. Lo scopo del gioco è fare tris su un tabella piena di operazioni, scegliendo di volta in volta l’operazione che dia come risultato il numero che compare sullo schermo.
Si può scegliere l’operazione (addizione, sottrazione, moltiplicazione) e il livello (tris o cinquina, per i più coraggiosi). E così piano piano, attraverso il gioco, lontano da libro e quaderno e dal loro magico potere annoia-studenti, la familiarità con i numeri relativi si fa più profonda; ed ecco che a un certo punto, senza che ce ne accorgessimo, la regola dei segni è entrata nei nostri automatismi mentali: non ci fa più paura e ora non solo la conosciamo, ma anche la possediamo e, soprattutto, la usiamo. Giocando.
Il gioco si trova a questo indirizzo, fra i moltissimi siti di matematica interattiva che la Rete ci offre.
Non mi resta che augurarvi buon divertimento e... al prossimo gioco!
la vertigine non è
paura di cadere
ma voglia di volare
(jovanotti, 2005)
Prof.sa Ferrario
1 commento:
Cara prof,
lei ha assolutamente ragione:
io per prima pur essendo non molto brava in matematica, che ci posso farese non é il mio campo, in classe e a casa con i familiari è stata una sfida divertente e poco impegnativa ke ha rappresentato un modo per stare tutti insieme e mettere da parte le avversità, riferito alla classe chiaramentre.
In conclusione avete fatto proprio un bel lavoro lei e Joanotti propio perchè citarlo ha suscitato la curiosità spingendo la gente a leggere l' articolo,
bella tattica, complimenti
ALUNNA DI 3° A
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