A termine del percorso
sull’orientamento, un’alunna di terza ha esposto in questo testo alcune
riflessioni sull’importanza della letteratura, commentando alcune affermazioni
del critico letterario Todorov.
Prof. Daniela Piazza
In questi giorni sono venuti molti professori a parlarci dei vari tipi di
liceo. La professoressa che mi ha colpito di più è stata la prof. Ricci che ha
esposto il liceo classico.
Mi è piaciuto sia perché la prof. è molto brava,
sia perché ha citato frasi di autori classici che mi hanno colpita e
affascinata.
Ora vorrei citare anche io una
frase del critico letterario Todorov che dice: “CHI LEGGE, RIESCE A CAPIRE MEGLIO SE STESSO E IL MONDO, LA CONOSCENZA
DELLA LETTERATURA NON E’ FINE A SE STESSA,
MA RAPPRESENTA UNA DELLE VIE MAESTRE CHE CONDUCONO ALLA REALIZZAZIONE DI
CIASCUNO”.
Questa frase mi affascina molto
e, secondo me, deve essere giustificata la sua verità. Possiamo dividere la frase in tre parti: la
prima dice: “CHI LEGGE RIESCE A CAPIRE
MEGLIO SE STESSI E IL MONDO”. Con qualunque tipo di libro, si può trovare
una parte della nostra personalità a noi nascosta che si potrà migliorare e
portarsi con sé, perché cui aiuterà a capire il mondo, ad andare avanti e a
capire quando cogliere possibilità, a volte, irripetibili e ci aiuterà a superare
ostacoli impegnativi.
Molte persone potrebbero dire che
leggere è solo una perdita di tempo e non serve a niente, invece si sbagliano
perché leggere ti dà le basi per intraprendere la tua strada nel mondo e senza
un minimo di cultura non si va da nessuna parte.
“LA CONOSCENZA DELLA LETTERATURA NON E’ FINE A SE STESSA”, questa è
la seconda parte della frase di Todorov con la quale concordo, perché la
letteratura non serve a niente se la si impara perché si è costretti, ma
bisogna comprenderla ed amarla fino in fondo perché ogni parola ha un suo
significato ben preciso e va capito senza errori, come nelle poesie di
Ungaretti, nelle quali l’autore dava sempre un significato ben preciso ad ogni
parola che scriveva.
Quando sono andata a parlare con
gli studenti del liceo classico, hanno detto che, se si traduce, si può
interpretare una frase o una parola in
tanti modi ma alla fine sta a te decidere quale significato è il più
appropriato e quindi ho dedotto che la
letteratura bisogna farla propria.
La terza ed ultima parte dell’affermazione
dice: “MA RAPPRESENTA UNA DELLE VIE
MAESTRE CHE CONDUCONO ALLA REALIZZAZIONE DI CIASCUNO”.
Sta a significare che la
letteratura ti apre la mente, ti apre al mondo, ti cambia il modo di vederlo e
ti aiuta a pensare in modo complesso, ti circonda di persone che attraverso la
cultura, ti aiuteranno a formarti e ti rende la persona che eri destinata ad
essere.
Ma la cosa più importante, è che
ti fa capire quello che dici; non c’è cosa più imbarazzante dell’essere ignorante,
di quelle persone che parlano a vanvera, che temi perché non sai mai come reagiranno ad una tua frase
complessa e che credono di sapere tutto.
La letteratura conduce alla realizzazione di ciascuno perché
ognuno è diverso, ha i suoi pregi e i suoi difetti, ha delle caratteristiche
che si possono ritrovare in libri sia classici che attuali. Ognuno è simile ad
un pensiero.
Io potrei fare riferimento al
libro de: “Il Piccolo Principe”, che credo tutti abbiano letto, e in modo
particolare al capitolo in cui il Piccolo Principe incontra la volpe; questa
gli fa capire il vero significato della parola: AMICIZIA, svelandogli un segreto: “Non si vede bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi.”
Tutto ciò di cui si ha bisogno è
invisibile attraverso gli occhi, è visibile solo attraverso il cuore. E se una
persona è davvero importante per noi, merita di entrare a fare parte della
nostra vita e merita un posto nel nostro cuore. E non si sa quanto siano
importanti finche non le si perdono.
Io conosco tante persone ma solo
alcune sono riuscite a conquistarmi e a occupare un posto nel mio cuore e le
ringrazio perché sono, ormai, una parte di me.
Secondo me l’ affermazione di
Todorov complessivamente ha un significato profondo che deve essere capito nel
modo giusto. Molte persone potrebbero dire,
dunque, che si è diversi a modo proprio, senza aver bisogno della letterature.
Ma in realtà è proprio la letteratura che rende diversi.
Un'alunna di 3^A
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