domenica 9 novembre 2014

Testo genere comico


Vi propongo la lettura di questo testo elaborato da una ragazza di 2^. Prof. Maria Sala
Tema sul genere comico

  1. Immagina e descrivi un personaggio rendendolo comico; facendo agire il protagonista in piccoli momenti della sua vita quotidiana, esaspera le sue caratteristiche.
    Puoi far leva sui più svariati tipi umani:

  • Il logorroico
  • Il vanitoso
  • Il pignolo
  • Lo spirituale
  • L’appassionato di tecnologia
  • Lo sportivo
  • ………
     
    Scegli con cura anche il nome da conferirgli.

Oggi vi parlerò del mio nuovo prof. di Matematica: il prof. Lingua Lunga.

Stavo seduta al mio banco a guardare curiosamente chi sarà il prof. che aprirà la porta della classe. Dopo lunghi minuti di attesa la porta si aprì, l’aveva aperta un bizzarro personaggio: i suoi capelli erano ricci e neri e sembrava non avessero mai visto un pettine in vita loro da quanto erano scompigliati. Possedeva un enorme naso sotto il quale si poteva facilmente notare un bocca chilometrica.  Anche i suoi vestiti erano strani: una camicia a quadri gialla e dei pantaloni ricoperti da pezze che coprivano i molteplici fori. Le scarpe quasi quasi non si vedevano: erano sommerse dai larghi pantaloni tappezzati. Ma si notava comunque che erano di colori diversi: una era verde e l’altra era rossa.

Non capii subito che si trattava del mio nuovo prof. di Matematica. Lo scoprii solo quando entrò in modo sbrigativo: sembrava volesse arrivare alla cattedra il prima possibile o sarebbe successo qualcosa di terribile. Appena arrivato al suo traguardo, iniziò a presentarsi. Parlava così tanto e così velocemente che non si capiva niente di quello che diceva. L’unica cosa che avevo capito era che si chiamava Lingua Lunga e che era il nostro nuovo prof. di Matematica.

Ci fece aprire libri e quaderni. Cominciò a spiegare: pensavo che quella continua parlantina non sarebbe mai finita. In un minuto riuscì a spiegarci le addizioni, le sottrazioni, le potenze, le espressioni, le frazioni e persino la radice quadrata, che ovviamente nessuno capì. Diversi miei compagni, non capendo, gli chiesero di rispiegare più lentamente, ma non avevano neppure finito di parlare che il prof. Lingua Lunga si rimise a parlare più veloce  di prima e di argomenti che non c’entravano nulla.

In giro si era sparsa la voce che il prof. Lingua Lunga nelle sale d’attesa faceva scappare la gente. Dicevano che appena si sedeva iniziava a criticare le scomode sedie, le cicche che si trovavano al di sotto di esse e il loro continuo scricchiolio. Ma non parlava solo di questo: si lamentava della continua attesa, del brutto giorno di pioggia e addirittura raccontava di che cosa aveva mangiato a colazione. La gente, come qualsiasi altra persona al mondo, si spaccava i timpani, non resisteva più alla quella noiosissima chiacchera e se ne andava. Alcuni miei amici dicono che parli tanto apposta per superare le lunghe code in sala d’attesa.

Ormai le giornate avendo questo bizzarro prof. passavano e noi alunni rimanevamo ignoranti. Il prof. aveva subito anche lui leggeri cambiamenti: i pantaloni che giorni fa rischiavano di cadere, in quel momento rischiavano di scoppiare. Decise perciò di andare in palestra.  Vi chiederete come faccio io a saperlo; la risposta è semplice: ogni lezione che ci fa gli scappa di bocca qualche problema personale o qualcosa che gli è successo durante la sera prima o quella mattina. I miei compagni solitamente non lo ascoltano per il suo parlare veloce, ma io cerco sempre di capire almeno una minima cosa della lezione.

Io ho un fratello maggiore che per puro caso va nella stessa palestra del prof. Lingua Lunga. Ogni sabato mattina mi racconta delle sue esperienze del venerdì pomeriggio con il mio prof. Ieri ad esempio mi ha raccontato che il prof. stava parlando con il tapirulan. Gli chiedeva come stava oggi, come andava la vita e stupidaggini del genere. Ma neanche il tapirulan riusciva ad ascoltarlo e di conseguenza iniziò a girare veloce come non si era mai visto prima. Il prof. Lingua Lunga non ce la fece a correre così veloce e rimbalzò all’indietro. Per sua fortuna atterrò sul morbido: era appena inciampato sulla preside della scuola. Non si accorse subito chi era la persona su cui era maldestramente atterrato e iniziò a prenderla in giro: le diceva un sacco di insulti riguardo alla sua gonfia pancia e le chiedeva quante merendine mangiava al giorno, tutto ciò col suo modo originale di parlare. Non appena si girò per vedere in faccia la persona che aveva insultato, cercò di rimangiarsi tutte le parole che aveva detto. Ma ormai era troppo tardi: mio fratello non riuscì a sentire bene quello che la preside borbottò al prof. Lingua Lunga, ma vide che il professore se ne andava a penzoloni e che per la prima volta nella sua vita non parlava.

Il giorno dopo il prof. Lingua Lunga era assente così come per tutta la settimana. Pensai che la preside lo avesse licenziato mentre erano palestra. Ma proprio oggi vengo a scoprire che la preside e il prof. Lingua Lunga si sono sposati e che presto avranno figli e che perciò il mio nuovo professore di Matematica verrà sostituito da un altro. Quanto al lavoro del signor Lingua Lunga gli hanno offerto un lavoro come conduttore radiofonico, lavoro ottimo per le persone chiacchierone.

Ci sono persone veramente strambe nel mondo e il signor Lingua Lunga non è né il primo né l’ultimo. Ho una certa impressione che ne incontrerò molte di persone del genere.

Ma la domanda più importante è: chi sarà il mio nuovo prof. di Matematica? Maschio o femmina, alto o basso, snello o tondo, serio o strampalato, interessante o noioso, elegante o …. Ops credo di essere stata contagiata dalla logorroichite.

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