Dalla redazione del giornalino
Cari Lettori,
vorrei soffermarmi a riflettere sul contenuto dell’articolo “Siamo liberi sì, ma schiavi di noi stessi” apparso sul giornalino di dicembre.
Il titolo non mi è sembrato forte, ma mi ha colpito: “Cosa mai vorrà dire colei/colui che ha scritto questo?” Eh sì, se avete letto il giornalino (Villovagando) saprete che lo/la scrittore/scrittrice è voluta/o restare anonimo/a. E no, neanche noi della redazione sappiamo chi sia! Non posso negare di non avere mai avuto il dilemma “cosa mi metto” prima di venire a scuola. La paura di essere giudicata male prende spesso (anzi quasi sempre) il sopravvento sulle mie decisioni mattiniere. Ho accolto la sfida dello/a scrittore/scrittrice e oggi (9 Gennnaio 2012) non ho indossato vestiti di marca. Contenta di rivedere le mie compagne e felice di guardare loro negli occhi e sorridere loro sinceramente.
Spero che dopo questi commenti possa il ghost writer apparire ancora…sarò felice di leggerlo.
4 commenti:
Noi del giornalino volevamo fare un commento sul misterioso ma molto interessante articolo il cui titolo fa: “Siamo liberi, si,ma schiavi di noi stessi”anche se può sembrare un po’ forte racchiude in se un significato profondo e riflessivo che noi ragazzi facciamo fatica a capire ma è molto importante.
Leggendolo attentamente ho ripensato a quante volte ci poniamo problemi assurdi come ad esempio quello descritto nell’articolo: la marca del vestito,il suo colore, l’abbinamento giusto con le scarpe…. Lo scrittore ha perfettamente ragione e penso proprio di poter superare la “sfida”!
si, io sono d'accordo con questo articolo.
Penso che lo scrittore voglia comunicare di non pensare solo ai vestiti, ai giochi, ai telefonini o altro ma di pensare agli aspetti meravigliosi della vita vera e propia.
un consiglio per colui/colei che ha
paura di essere malgiudicata perchè per un giorno non ha portato vestiti di marca:
l'importante è che piacciano a te,poi se piacciono anche agli/alle amici/amiche meglio.
essere non avere, gli/le amici/amiche non possono giudicarti simpatico/a o antipatico/a solo dai vestiti: sarebbe come giudicare un libro dalla copertina.
vestiti come ti pare e non preouccuparti
Il fatto di avere un o una così profonda/o e sentimentale scrittore/scrittrice anonimo/a nella redazione è sicuramente un fatto emozionante che crea un'atmosfera piacevolmente misteroisa.
Non sappiamo chi è ma sicuramente è uno di noi...uno di noi.
Essendo molto probabilmente che il/la coraggiosa/o scrittrice/scrittore sia una/un ragazzino/a tra gli 11 e i 13 anni non ci vorrà molto tempo prima che il mistero sarà svelato,con la rivelazione del tanto ricercato identikit.
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